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Reddito di Cittadinanza e poker online, il caso di un astigiano potrebbe dirimere per sempre la questione

06 aprile 2022 - 08:42

Percepiva il Reddito di Cittadinanza ma aveva vinto 100mila euro al gioco online: il caso di un astigiano potrebbe dirimere per sempre la questione

Scritto da Ca
Reddito di Cittadinanza e poker online, il caso di un astigiano potrebbe dirimere per sempre la questione

Un caso che potrebbe portare alla soluzione della gestione delle casistiche relative ai percettori del Reddito di Cittadinanza che giocano d’azzardo. Prima di entrare nel merito però, va fatta qualche considerazione: coi soldi del sussidio non si può assolutamente giocare su siti di gioco pubblico (quelli illegali non dovremmo neanche citarli ma è meglio considerarli), chi percepisce il RdC non dovrebbe avere come priorità questa forma di intrattenimento (ma qui siamo nell’alveo dell’etica) e le vincite e le variazioni delle posizioni reddituali vanno comunque comunicate tempestivamente perché i requisiti per la percezione potrebbero decadere presto.

Per questo il caso di Mario Ferraris, 53 anni, ex consigliere comunale di centrodestra dell’amministrazione di Asti, Piemonte, tra il 2007 e il 2012 non sembra avere grosse possibilità di successo ma potrebbe aiutarci a dirimere finalmente il calcolo di eventuali vincite al gioco in relazione al Reddito di Cittadinanza.

Ferraris, come riposta La Stampa, aveva chiesto il reddito di cittadinanza, ricevendo circa 10 mila euro tra il 2019 e il 2020 con la tessera ricaricata mensilmente dall’Inps. Ma nella domanda per l’ottenimento del contributo assistenziale non aveva dichiarato, allegando il modulo Isee, vincite per complessivi 98 mila euro nel 2017, ottenute giocando su una piattaforma online con sede a Malta. La Guardia di finanza, setacciando i conti dei percettori del reddito alla ricerca di possibili irregolarità, aveva scoperto l’anomalia.

E così il Ferraris, 53 anni, è finito a processo per la violazione di una specifica norma della legge istitutiva del reddito, con pena prevista da 2 a 6 anni. Per poter ricevere il denaro della misura assistenziale si deve segnalare all’Inps tutto ciò che si è incassato, sotto qualsiasi forma, nei due anni precedenti alla domanda.

Il giudice dell’udienza preliminare Francesca Di Naro ha disposto il rinvio a giudizio: si andrà in aula il 6 aprile 2023.

Eccolo il punto che potrebbe essere finalmente chiarito. L’estratto conto setacciato da Gdf e Adm, indica prelievi per poche migliaia di euro, e in alcuni casi ricariche analoghe. Tutto il resto era stato riutilizzato da Ferraris per rigiocare, in molte occasioni perdendo, senza mai far uscire le somme dal perimetro della piattaforma. “E’ un aspetto tecnico rilevante – argomenta l’avvocato Alberto Masoero, legale dell’imputato – Per giungere a vincite elevate è necessario mettere sul banco forti somme, e l’eventuale guadagno è costituito solo da quanto si è concretamente incassato, dedotte le spese delle singole puntate. Secondo un nostro calcolo, Ferraris nel 2017 fu in positivo per soli 400 euro”. Questo rientrerebbero nell’ambito delle valutazioni che facevamo nell’attacco del pezzo: perché movimentare 100mila euro e percepire il Reddito di Cittadinanza?

Alla fine l’ex consigliere nel 2020, dopo aver aperto una piccola attività imprenditoriale, comunicò spontaneamente all’Inps la perdita del diritto a percepire il reddito di cittadinanza. Una circostanza rimarcata dalla difesa come indicativa della mancanza di volontà di truffare: “Le norme fiscali sono complesse, basti dire che le vincite ai casinò fisici sono da sempre esentasse perché vi è una trattenuta alla fonte – sottolinea Masoero a la Stampa– La piattaforma maltese, quindi comunitaria, secondo noi è assimilabile in tutto e per tutto ad una casa da gioco classica (forse il legale voleva dire italiana, Ndr). Coloro che richiedono il reddito non possono essere tenuti a ricordare tutto quanto vinto scommettendo nei due anni precedenti. Anche perché nel gioco d’azzardo si guadagna e si perde, e i conti si fanno alla fine”. Ma torniamo sempre a bomba: chi è indigente non dovrebbe movimentare 100mila euro fermo restando il netto divieto di utilizzare i soldi del sussidio per eventuali ricariche del conto gioco.

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