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Dario 'Ryu' Alioto: 'Senza liquidità condivisa il poker dot it è morto mentre nel mondo il boom sarà potentissimo'

10 luglio 2020 - 14:30

Dario 'Ryu' Alioto, campione del mondo Wsop e specialista Plo racconta la sua nuova vita a Boavista col poker sempre presente ma tanti progetti e passioni insieme. 

Scritto da Cesare Antonini

Toh chi si rivede. Anche se c’è sempre stato, nel poker e per il poker. Dario “Ryu” Alioto, ex pro di Sisal Poker, campione del mondo alle Wsop Europe di Londra. Ovviamente specialità Pot Limit Omaha. Abbiamo beccato un suo post su Facebook e c’è venuto in mente innanzitutto di risentire un amico, un player che abbiamo sempre stimato e seguito (anche collaborandoci per un periodo nell’informazione, Gn e Continuationbet),  e gli abbiamo chiesto un po’ di curiosità.

Ciao Dario allora, innanzitutto un piacere risentirti. Come prima cosa aggiornaci un po' su di te, cosa fai, dove sei, dove vivi, come vivi e soprattutto cosa e dove stai giocando? “Il piacere è mio! Vivo a Boavista ( Capo Verde ) non torno in Italia dal 2018. E' un posto unico, che cercavo da tempo e offre ottime opportunità imprenditoriali nel settore turistico. Qui è estate tutto l'anno e non esiste criminalità.  Inoltre è possibile giocare su qualunque sito, condizione fondamentale per viverci. Preferisco giocare Mtt per il fattore sportivo che dà emozioni speciali. Giocare solamente per il vile denaro non mi dà più sufficienti motivazioni”.

In particolare in lockdown c'è stato il boom del poker online, hai grindato, giocato, come l'hai vissuta? “Anche io ne ho approfittato, ho giocato molto per un paio di mesi. Ero fermo da quasi un anno, mi ero dedicato ai progetti locali. La pandemia è arrivata proprio al momento giusto in qualche maniera.  Ed è stata una rivincita per il poker online contro tutti quelli che l'avevano dato per spacciato”.

Siamo tornati ai fasti dei primi tempi, pensi che le room possano fare qualcosa per mantenere alta l'attenzione e la liquidità nel settore dot it? “Esiste ancora il .it? Dopo la figura ridicola che abbiamo fatto rinunciando alla liquidità condivisa ho smesso di seguirlo. Inoltre la scelta di Pokerstars di abolire quasi del tutto le varianti mi ha fatto perdere definitivamente le speranze. Tutti i Pro con qualche tipo di ambizione sono stati costretti ad espatriare, non farmici pensare al .it , ho elaborato il lutto a suo tempo”.

Ho visto dal post che stai per ‘partire’ virtualmente per le Wsop online su GGPoker, cosa ne pens dell'iniziativa visto che molti amanti e reg variantisti avevano criticato l'assenza di giochi mixed nello schedule? “Anche a me spiace per l'assenza dei giochi mixed, ma non mi pesa visto la pokeroom in oggetto. Stanno lavorando in maniera determinata e consistente. Soprattutto la possibilità dello staking nel client è una caratteristica che auspicavo da anni e che avrà un successo clamoroso. Le altre pokeroom dovranno implementarlo se non vogliono perdere terreno. Questo è l'unico motivo per cui mi sono registrato con il mio nome reale invece del nickname. È l'unica pokeroom dove valeva la pena essere riconoscibile in maniera da poter avere un seguito di investitori. Giocherò tutti i tornei Omaha e venderò le rispettive quote su facebook. Non utilizzerò lo staking del client perché al momento non permette di vendere i re-entries”.

La domanda è la solita: le benedette varianti a che punto sono del loro sviluppo in Italia e in Europa? Il Plo possibile che non riesca ad imporsi come gioco alternativo all'hold'em visto che le grandi partite si svolgono li, vedi la Galfond challenge? “Come dicevo le varianti in Italia sono state uccise da Stars che le ha rimosse dai palinsesti. Il Plo è molto popolare ovunque all'estero, non posso lamentarmi. Non so come sia messo in Italia, non seguo più, mi porta soltanto dispiaceri pensarci”.

Sei stato un habitué delle Wsop dal vivo, quest'anno ti mancheranno? Ti mancherà Vegas?  “Non gioco un torneo delle Wsop a Las Vegas dal 2013. Sono tornato un altro paio di anni a giocare cash game. La priorità era evitare altri guai assurdi con il fisco, quest'anno sarei andato a giocarle avendo spostato la residenza. Non mi dispiace fare questa edizione online, a me le cose nuove incuriosiscono sempre”.
Progetti e programmi futuri dal medio al lungo periodo? “Sono convinto che questa fase pandemica servirà da catalizzatore per accelerare un secondo poker boom che è inevitabile e sarà di entità molto superiore a ciò che abbiamo visto finora. Ci sono nuove possibilità offerte dalle tecnologie a livello di visibilità ( canali di streaming ), a livello di liquidità ( crypto ) e di coinvolgimento ( staking ). Ho tante idee e vedo infinite possibilità con l'integrazione di tutte le tecnologie che possono dare al poker la possibilità di sfruttare tutto il suo potenziale”, ha concluso Ryu.

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