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Forza Italia chiede al Governo di far uscire l'Italia dalla liquidità condivisa di poker online

21 marzo 2019 - 09:22

Tre parlamentari di Forza Italia chiedono al Governo di costringere l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ad uscire dall'accordo della liquidità condivisa di poker online: l'ordine del giorno non è però ammissibile. 

Scritto da Cesare Antonini

La liquidità internazionale spunta nella discussione in aula, alla Camera dei deputati, nell’ambito dell’esame degli emendamenti e degli ordini del giorno al decretone che si occupa di Reddito di Cittadinanza e di altri provvedimenti del governo. Ed è proprio un ordine del giorno presentato da tre deputati di Forza Italia Piergiorgio Cortelazzo, Dario Bond e Raffaele Baratto, a impegnare il Governo “a dare mandato all’Agenzia delle dogane e dei monopoli di non attuare l’Accordo firmato in data 4 luglio 2017 con i regolatori di Francia, Spagna e Portogallo relativamente alla liquidità internazionale condivisa e di rescindere unilateralmente e formalmente lo stesso nei tempi più brevi possibile”. Tuttavia la presidenza della Camera  non ha ritenuto ammissibile “ai sensi dell’articolo 89, comma 1, del Regolamento, i seguenti ordini del giorno, in quanto del tutto estranei rispetto al contenuto del provvedimento”. 

Un blitz bello e buono ma fallito dai tre politici “azzurri” e l’Italia è ancora virtualmente dentro il deal con Francia, Spagna e Portogallo anche se le possibilità di aderire alla liquidità internazionale si abbassano sempre di più se anche Forza Italia fa pressioni nel senso opposto. Era stato il Partito Democratico ad affossare il provvedimento non appena Francia e Spagna stavano partendo e l’Italia si stava preparando ad entrare. L’opposizione bipartisan, a questo punto, è davvero ostinata. 

L’odg, però, è stato respinto nonostante si legasse all’articolo 27, disposizioni in materia di giochi. 

Ma come hanno argomentato la richiesta i tre deputati? Ecco il testo: “Il 4 luglio 2017 è  stato firmato a Roma da parte dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli un protocollo d’intesa con i regolatori di Francia, Spagna e Portogallo per la costituzione di un mercato unico del poker on line, la cosiddetta liquidità internazionale condivisa; tale iniziativa ha trovato seguito applicativo negli Stati suddetti ma non in Italia. A detta degli operatori internazionali di poker online, l’accordo ha determinato un rilancio importante di tale offerta di gioco poiché sono aumentati in misura significativa i montepremi massimi e la raccolta; secondo notizie di stampa uno dei principali operatori internazionali, intervenendo al salone del gaming Ice VOX di Londra, (organizzato da Gioconews.it con i regolatori europei, ndr) avrebbe raccontato gli effetti della liquidità condivisa in questo modo: “Più giorni di attività, più giocatori unici ogni trimestre, più depositi netti”. 

Ecco, poi, le argomentazioni portate per fermare il mercato condiviso anche se i regolatori europei sostengono esattamente il contrario: “L’attuazione in Italia della liquidità internazionale condivisa sul poker online determinerebbe un effetto un effetto dirompente per i giocatori nazionali, abituati a piattaforme on line di concessionari italiani che offrono un gioco meno rischioso e con puntate più basse - spiegano i deputati -  tale eventuale offerta aumenterebbe il rischio di dipendenza da gioco d’azzardo per i clienti ed avrebbe un effetto negativo per la raccolta degli operatori nazionali con impatto negativo sul gettito e sull’occupazione di settore.  La liquidità internazionale condivisa  andrebbe palesemente contro le linee guida antiriciclaggio in materia di gioco legale appena varate dall’Agenzia delle dogane e dei Monopoli ed estremamente stringenti anche sulla rete fisica oltre sul gioco a distanza; l’attuazione dell’Accordo del 6 luglio 2017 sarebbe un atto politico palesemente in contrasto con le scelte del legislatore che negli ultimi mesi ha varato più provvedimenti finalizzati alla protezione del giocatore, della salute, alla riduzione dell’offerta, alla lotta al gioco illegale e al riciclaggio, impegna il Governo a dare mandato all’Agenzia delle dogane e dei monopoli di non attuare l’Accordo firmato in data 4 luglio 2017 con i regolatori di Francia, Spagna e Portogallo relativamente alla liquidità internazionale condivisa » e di rescindere unilateralmente e formalmente lo stesso nei tempi più brevi possibili”.

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