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Odg Forza Italia alla Camera respinto: 'Rescindiamo subito dalla liquidità condivisa di poker online'

09 luglio 2020 - 11:58

Due deputati di Forza Italia hanno chiesto al Governo di rescindere con effetto immediato l'adesione al patto europeo per la liquidità condivisa di poker online ma l'Odg è stato respinto. 

Scritto da Cesare Antonini

Stop alla liquidità condivisa online e rescissione unilaterale nei tempi più brevi possibili, dall’accordo con Francia, Spagna e Portogallo, firmato a Roma il 6 luglio 2017. E’ quanto hanno chiesto in un ordine del giorno presentato alla Camera dei Deputati, i due rappresentanti di Forza Italia, Benedetta Fiorini e Andrea Ruggieri. Odg ritenuto, però, inammissibile e che quindi non avrà seguito.

Prima di passare alla lettura e al commento del documento dei due parlamentari azzurri non si capisce questa ostinazione nei confronti di un accordo fermo ormai da 3 anni e qualche giorno e che il Governo attuale non ha assolutamente intenzione (o qualcosa bolliva in pentola?) di attivare un deal che sta portando solo benefici agli altri Paesi.

Ma andiamo ad analizzare l’intervento della coppia Fi: “La Camera, premesso che: il 6 luglio 2017 è stato firmato a Roma da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli un protocollo di intesa con i regolatori di Francia, Spagna e Portogallo per la costituzione di un mercato unico del poker on line, la cosiddetta “liquidità internazionale condivisa”, tale iniziativa ha trovato seguito applicativo negli Stati suddetti ma non in Italia; a detta degli operatori internazionali di poker on line l’accordo ha determinato un rilancio importante di tale offerta di gioco poiché sono aumentati in misura significativa i montepremi massimi e la raccolta; secondo notizie di stampa uno dei principali operatori internazionali, intervenendo al salone del gaming  “Ice” di Londra, in una passata edizione, avrebbe raccontato gli effetti della liquidità condivisa in questo modo: “più giorni di attività, più giocatori unici ogni trimestre, più depositi netti”. Un piccolo intervento: gli effetti sono benefici, è vero, ma perché presentare un Odg su interventi di un anno fa quando Marco Trucco di PokerStars partecipò al regulatory briefing organizzato proprio da Gioconews.it? Quindi parte del Governo stava pensando a riattivare l’accordo e far entrare l’Italia nel network europeo? Non ci risulta ma ne prendiamo atto. In generale crediamo che in questa fase non sarebbe mai successo nulla in questa direzione.

E ancora: “L’attuazione in Italia della liquidità internazionale condivisa sul poker on line determinerebbe un effetto dirompente per i giocatori nazionali abituati a piattaforme on line di concessionari italiani che offrono un gioco meno rischioso e con puntate più basse; tale eventuale offerta aumenterebbe il rischio di dipendenza da gioco d’azzardo per i clienti ed avrebbe un effetto negativo per la raccolta degli operatori nazionali con impatto negativo sul gettito e sull’occupazione del settore; la pandemia da Covid-19 ha aumentato la percentuale di giocatori che utilizzano l’offerta di gioco legale on line e la suddetta implementazione potrebbe determinare effetti negativi immediati complessivi”.

Tantissime le inesattezze. I players italiani sono abituatissimi a giocare online e non aspettano altro che avere field assolutamente alla portata e con gli stessi buy in e costi che si hanno sul punto it. Anzi, in lockdown si è tornato a giocare sulle room italiane, e sono tornati a farlo anche tanti players che erano letteralmente emigrati e sono tornati a spendere sulle room di casa nostra. E il rischio, certificato anche da molte testimonianze raccolte su queste pagine, che si possa subire una cannibalizzazione dei players italiani da parte delle room illegali che accettano gioco dai nostri giocatori. Insomma, la liquidità internazionale andrebbe proprio nel senso opposto a quello che temono i due consiglieri di Forza Italia.

La parte finale: “La “liquidità internazionale condivisa” andrebbe palesemente contro le linee guida antiriciclaggio in materia di gioco legale recentemente varate dall’Agenzia del dogane e dei monopoli ed estremamente stringenti anche sulla rete fisica oltre che sul gioco a distanza; l’attuazione dell’accordo del 6 luglio 2017 sarebbe un atto politico palesemente in contrasto con le scelte del legislatore che negli ultimi mesi ha varato più provvedimenti finalizzati alla protezione del giocatore, della salute alla riduzione dell’offerta, alla lotta al gioco illegale e al riciclaggio, impegna il Governo a dare mandato all’Agenzie delle dogane e dei monopoli di non attuare l’accordo firmato in data 6 luglio 2017 relativamente alla liquidità internazionale condivisa e di rescindere unilateralmente e formalmente lo stesso nei tempi più brevi possibili”.

Come detto l’Odg non avrà seguito visto che è inammissibile. Ultimo passaggio da analizzare: il danno per gli operatori nazionali ci sarà mano a mano che si tornerà alla “nuova normalità” post lockdown se non si mette mano alla liquidità nazionale inadeguata per competere coi mercati internazionali e che potrebbe avere nuovo respiro proprio grazie alla condivisione delle pool con gli altri stati membri.

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