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Minenna (Adm): 'Riflessione sulla liquidità di poker e gioco online e strenua lotta all'illegalità'

03 settembre 2020 - 11:48

Il direttore generale di Adm, Marcello Minenna: 'Riflessione sulla liquidità di poker e gioco online e strenua lotta all'illegalità'.

Scritto da Cesare Antonini

"La liquidità internazionale di poker online? Stiamo riflettendo sull'opportunità di proseguire su questa strada. Ma a livello europeo gli scenari stanno cambiando e, in linea teorica non abbiamo preclusioni ad affrontare il tema". Marcello Minenna, direttore generale dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha chiarito nell'intervista esclusiva rilasciata al magazine di settembre Gioco News, sfogliabile anche online, la posizione dei suoi uffici sul tema della pooling liquidity. Un accordo siglato nel 2017 proprio a Roma con Francia, Spagna e Portogallo per la condivisione dei tavoli di poker online ma anche di altri giochi.

E Gioco News ha chiesto al dg Adm a che punto stesse il dossier liquidità, visto anche il proliferare di molte room illegali su cui gli italiani, comunque, giocano: "L’accordo del 2017 fu siglato proprio a Roma e l’Adm fu tra i promotori, in quanto l’ampliamento dell’offerta del gioco legale da sempre ha costituito uno fra i principali deterrenti per l’espansione del gioco illegale, che non prevede regole né protezione per i cittadini. Prima di attivare la cosiddetta 'liquidità condivisa' fra i quattro Paesi firmatari dell’accordo sono stati sollevati in Italia, in sede politica, alcuni dubbi circa i rischi di tali modalità di gioco sotto il profilo del riciclaggio di denaro e l’Agenzia ha ritenuto di operare una riflessione sull’opportunità di proseguire su quella strada. Da allora sono state emanate due direttive Ue in materia di antiriciclaggio che hanno introdotto misure specifiche per la prevenzione del fenomeno anche nel settore del gioco e alla cui osservanza sono tenuti i concessionari italiani come anche gli operatori autorizzati degli altri paesi europei per l’offerta di gioco online. Pertanto, ad oggi, in linea teorica non vi è una preclusione ad affrontare il tema della 'liquidità condivisa' per valutarne la praticabilità nel momento attuale e l’applicabilità ad una o più modalità di gioco".

E sul gioco illegale? "Vorrei cogliere l’occasione per rammentare che in tali siti sia l’offerta di gioco che la partecipazione dei giocatori è un reato e che l’Agenzia, negli ultimi due anni, ha intensificato in maniera rilevante l’attività di contrasto mediante l’inibizione di un numero record di tali siti: oltre 1.000 siti nel 2018 e altrettanti nel 2019, risultati mai raggiunti prima.

Le inibizioni sono state poi accompagnate da segnalazioni di reato sulla base delle quali le forze dell’ordine e la magistratura hanno svolto indagini e hanno eseguito importanti operazioni giudiziarie. Attualmente, si sta proseguendo in tale direzione intensificando ulteriormente le verifiche. Peraltro, in questo campo, il recente decreto legge cosiddetto 'Agosto' ha ampliato i poteri dell’Agenzia consentendole di affrontare la materia in modo adeguato alle sfide poste dagli sviluppi tecnologici e dalle modalità di comunicazione a distanza".

Sulle scommesse e sul gioco online: dopo l'ennesimo stop al settore c'è la possibilità di rivedere il bando per le concessioni online? Per i nuovi operatori sarà possibile fare pubblicità o dovranno acquistare una licenza rispettando pedissequamente il decreto Dignità? "Sulle scommesse, offerte sia nelle sale gioco che online, si è verificato effettivamente uno 'stop' dovuto principalmente al blocco di tutti gli eventi sportivi, primo fra tutti il calcio. Invece negli altri settori del gioco online (poker, slot, giochi di carte e da casinò) non si può parlare di uno 'stop', anzi piuttosto si è registrato un moderato aumento, in quanto non vi è stato un fermo dell’offerta come per il gioco negli esercizi commerciali e le condizioni di maggiore permanenza in casa dei cittadini hanno agevolato il ricorso a tale modalità di gioco. Come è noto, le nuove concessioni per il gioco a distanza partiranno dal 1° gennaio 2023 e nella prima parte del 2021 è prevista l’emanazione di un nuovo bando di gara. Ovviamente, nelle nuove concessioni non sarà possibile fornire disposizioni diverse da quelle previste dalla legge anche in materia di pubblicità: allo stato vige il divieto previsto dal decreto 'Dignità' e ad esso non si può derogare", conclude Marcello Minenna.

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