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Il viceprocuratore Orsini: 'Sentenza delle 'tre carte' rafforza il lato sano del poker sportivo'

26 settembre 2020 - 10:44

Il viceprocuratore di Bologna l'avvocato Luca Orsini commenta la sentenza delle 'tre carte' che 'rafforza il lato sano del poker sportivo'.

Scritto da Cesare Antonini

“Credo che la sentenza della Suprema Corte di Cassazione sul gioco delle tre carte sia poco centrata perché si parla più che altro di truffa e non di azzardo anche se è stato sempre un gioco con intento fraudolento. In relazione al poker live sembra rafforzare il lato sano di quest’ultimo nella sua modalità sportiva”. A commentare per Gioconewspoker.it la sentenza sul gioco delle campanelle della scorsa settimana che ha fatto tanto discutere è Luca Orsini, avvocato e vice procuratore della Repubblica a Bologna.

Una pronuncia che ha scatenato una serie di riflessioni nel settore del poker live: “Sono canali assai differenti. Il gioco delle campane è sempre stato un mezzo per attirare gente ingenua avendo comunque l’organizzatore già intento fraudolento.  L’abilità dell’organizzatore è talmente più schiacciante della scarsa attenzione del giocatore che chiaramente fa si che il gioco della campana sia una trappola.  Il poker invece è uno skill game tra giocatori dello stesso piano. Non si gioca contro il banco quindi tra paritetici. Secondo me ci sono poche analogie”.

In che modo la sentenza della Cassazione può fare del bene al poker? “Sebbene il principio che manchi la truffa nelle campanelle è discutibile, esso valorizza ancora di più il lato sano del poker sportivo - prosegue Orsini - è evidente che la componente alea azzardo non può certamente essere soppressa dalla pura abilità del player. Tuttavia il poker rimane un gioco non di mero azzardo come può essere la carta più alta o il Black Jack”.

Orsini come avvocato ha anche ottenuto ottimi risultati per l’hold’em dal vivo: “A Ravenna ottenemmo una assoluzione 2013 per un circolo a Lugo. Venne riconosciuta la valenza di skill game anche perché era un torneo senza rientri e con buy in limitato. Quando manca il Re-entry e non c’è cash game non può essere mai considerato azzardo e in effetti fu assoluzione con formula piena”.

Per la regolamentazione completa e definitiva non c’è speranza? “Intanto le associazioni e i club stanno facendo un ottimo lavoro, c’è stata molta progressione ed affinamento della gestione con una capillare disciplina di condotte al tavolo che hanno portato indubbiamente i players ad avere un codice comportamentale standardizzato”, conclude Orsini.

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