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Federer e la sua nuova faccia da poker: l'importanza dei tell anche nel tennis

16 febbraio 2019 - 09:44

I tell nel tennis sono importanti e la storia si ripete, da Becker ed Agassi a quella di Federer che ha trovato una vera faccia da poker.                                                    

Scritto da Ca

Poker e tennis, il legame torna. Tempo fa avevamo raccontato la bellissima storia di Andre Agassi e Boris Becker incentrata su un clamoroso tell che diede un grande vantaggio all’americano sul tedesco. Stavolta c’entrano in qualche modo sempre i tell visto che il coach di Federer, Pavel Kovac, ha spiegato come abbia aiutato Roger migliorare la sua attitudine mentale nei momenti difficili. Kovac ha lavorato come fisioterapista al fianco del campione svizzero per ben quattro anni: “Gli ho insegnato ad avere una faccia da poker per calmarlo. Gli ho detto che non doveva mostrare emozioni agli altri, perché in questo modo avrebbe aiutato i rivali”,ha dichiarato Kovac centrando appieno il significato dei tell. Ma non specifica se c’è lo zampino di qualche pokerista dietro questa lettura: “Ha imparato lentamente, ci è voluto del tempo prima che si rendesse conto che doveva essere forte dal punto di vista mentale. A volte aveva bisogno di scagliare la pallina o gridare, ma era una persone intelligente.”

L’ultima volta che Kovac ha incontrato Federer è stato alla Laver Cup del 2017: “Sono stato lì tutto il weekend. Ho incontrato Tony Godsick, il suo manager, mi ha detto che Roger si stava allenando. Così sono andato da lui e abbiamo parlato per un bel po’ come ai vecchi tempi.”

Ma la migliore lezione di tell nel tennis e anche nel poker visti i percorsi di uno dei due protagonisti della storia, l’ha data Andreino Agassi. In un filmato postato da Unscriptd, un'agenzia stampa che raccoglie e diffonde i più famosi filmati dei migliori atleti e sportivi di tutto il mondo, il Las Vegas Kid svela il segreto di come sia riuscito a battere un altro fenomeno della storia del tennis, Boris Becker. Il tedesco lo aveva battuto per 3 volte consevutive. Poi, su 11 scontri, ben 9 sono state le vittorie ottenute da Andreino. 
Il segreto? Tutto starebbe nei tell, negli atteggiamenti, nella capacità di osservazione. Proprio come nel poker, si possono ottenere tantissimi vantaggi scoprendo i legami tra alcuni movimenti del corpo e le intenzioni dei players. "Il tennis è un gioco basato sul problem solving (altra analogia col poker, ndr) - dice Agassi nel video - più saprete capire le problematiche che devono affrontare i vostri avversari più riuscirete a trovare soluzioni per la vita o per il business".
Ma quali erano i tell individuati da Agassi: "Mi batteva sempre e mi sono messo a studiare i suoi video e mi sono reso conto che mi avrebbe indicato dove avrebbe servito con il movimento della sua lingua. Se la metteva al centro della bocca o tirava fuori la punta avrebbe sparato un servizio addosso all'avversario o comunque al centro. Avesse servito a destra la lingua l'avrebbe spostata proprio nella stessa direzione e così via". 
Agassi, però, era già avanti. Quando si scopre di avere un vantaggio, infatti, è forse più importante riuscire a sfruttarlo senza farsene accorgere: "La parte più difficile era proprio quella di non farmi scoprire! Quindi dovevo scegliere il momento ideale per sfruttare il fatto di sapere dove avrebbe servito. Non potevo farlo sempre o mi avrebbe scoperto. Volevo che la sua lingua viaggiasse libera fuori dalla bocca per capire dove avrebbe servito ma senza esagerare". 
Un segreto più prezioso dell'oro ma che, alla fine, è stato rivelato: "Ho detto tutto a Boris quando ci siamo ritirati ed è stato in Germania, durante l'OktoberFest e non ho potuto resistere. E' quasi caduto dalla sedia! Mi ha confidato che quando tornava a casa dalla moglie le confidava che io ero capace di leggere la sua mente come un libro. Ma in realtà io leggevo la sua lingua", conclude Agassi. 
Brillante, intelligente, una mente superiore, Agassi. Becker continua a schierarsi ai tavoli da poker ed ora è ambassador di PartyPoker: e forse Andreino al tavolo verde non lo vorrebbe mai incontrare.
 

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