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La sottile linea che divide abilità diverse dall'angle shooting al tavolo da poker

04 settembre 2019 - 08:33

Al tavolo da gioco si può vincere anche con 'abilità diverse' ma attenti a non cadere nell'angle shooting. 

Scritto da Gt

Uno dei più classici "angle shooting" si è verificato al main event Ept Barcellona e ha scatenato il dibattito di tantissimi players. Tuttavia non sembra un caso così pazzesco. Anzi, piuttosto standard. Per chi non conoscesse questa particolare situazione tecnica al tavolo di gioco, l'"angle shooting" è un po' come il balking del baseball: si sta fingendo un'azione al tavolo, una puntata o una mossa del corpo, per generare una reazione nell'avversario o indurlo ad una mossa che possa darci un vantaggio. In ogni caso un bravo tournament director non ci cascherà mai e il rischio è quello di beccarsi una bella orbita di sospensione dal tavolo o qualche mano fuori.
Il caso in questione si è verificato durante una mano del Day3 tra Quan Zhou e Nikoly Ponomarev. Quest'ultimo ha AK offsuit e punta 12.500 per costringere Zhou a chiamare. Ma Zhou, che ha una coppia di 6, in un primo momento sembra far scivolare le sue carte verso il dealer ma poi le tira improvvisamente all'indietro. Alla fine chiama e sul board escono AK4 ed è costretto al fold.

Qualcuno ha ipotizzato che Zhou abbia in qualche modo visto le carte dell'avversario o abbia comunque intuito che mano potesse avere. In ogni caso con una coppia del genere, al flop avrebbe passato comunque. Ma aver polarizzato l'avversario ha facilitato la sua action limitando le perdite a 12.500 gettoni che, al Day3, possono essere irrisorie anche se non conosciamo lo stack dei due players coinvolti.

Casi ricorrenti con diversi furbetti che cercano di indurre l'opponent a mosse in grado di aiutarli nella conquista del piatto. Al tavolo non si vince solo con le carte, anzi. Tuttavia la linea che separa le abilità diverse dall'angle shooting è spesso assai sottile. Molto sottile.

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