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Ivey e Sun hanno barato al Baccarat o esiste un'altra lettura dei fatti?

02 febbraio 2022 - 17:00

Phil Ivey e Cheung Yin Sun hanno davvero barato o hanno solo fissato i termini di una partita coi casinò che questi ultimi hanno poi perso?

Scritto da Ca
Ivey e Sun hanno barato al Baccarat o esiste un'altra lettura dei fatti?

Una nuova lettura del caso che ha tenuto tutti incollati alle news del web e che diventerà anche un film, ci fa vedere le cose da tutta un’altra angolazione. Stiamo parlando di ormai quasi una decina di anni fa e della storia di Phil Ivey e della sua spalla Cheung Yin Sun. I due, al Baccarat tra il Crockfords Casino di Londra e il Borgata di Atlantic City, hanno vinto oltre 20 milioni di dollari che gli sono stati poi sottratti (o trattenuti come nel caso di Londra) perché, secondo le due case da gioco, i due stavano sfruttando un vantaggio sul casinò.

Ma se guardiamo i fatti da un’altra angolazione, in effetti, come analizza una infografica postata da HighStakesDB, siamo così sicuri che, oltre ad aver sfruttato di sicuro il metodo dell’edge sorting, i due abbiano davvero barato e non abbiano diritto alle loro vincite?

Di sicuro le cause di diritto sono andate a finire male ma qualche dubbio lo abbiamo sempre avuto. Se davvero i mazzi di carte Gemaco avevano questo difetto sui disegni, che colpa avrebbero avuto Ivey e Sun? Un comportamento onesto poteva essere quello di rivelare il difetto in questione e aver preteso addirittura un cambio mazzo.

E regge poco anche la nuova lettura che riproponiamo qui.

In pratica una serie di richieste doveva già fornire indizi alle case da gioco e, comunque, sembrano proprio una preparazione al colpo del secolo.

Insomma, i sospetti sono emersi dall'elenco specifico di richieste che Ivey aveva prima di effettuare il deposito di 1 milione di sterline al casinò. Le richieste erano le seguenti:

Un'area riservata per il gioco,

Un dealer che parlava cinese mandarino,

Un ospite che avrebbe seduto con lui al table game,

Un sabot da 8 mazzi di carte da gioco Gemaco viola per ogni sessione,

Un mescolatore di carte automatico da utilizzare.

Con quelle richieste in atto, Ivey e Sun hanno effettuato il loro deposito e hanno avviato l’operazione. Richiedendo uno specifico mazzo di carte che Ivey e Sun sapevano avesse schemi irregolari sul bordo, i due sono stati in grado di determinare quali carte erano redditizie per loro o meno.

Il dubbio di chi sembra voler restaurare la coppia di giocatori d’azzardo, è che gli imbroglioni di solito cercano di nascondere il fatto che stanno guadagnando un vantaggio ingiusto nei confronti del casinò. Sebbene non siano visti da alcuni come degli impostori, i giocatori che riescono a contare le carte nel black jack cercano di farlo con discrezione per evitare di essere sbattuti fuori nella black list dei casinò.

Ivey e Sun, invece, erano molto aperti su ciò che intendevano fare. Non hanno mai cercato di ingannare il casinò in alcun modo poiché tutte le loro richieste sono state inoltrate prima del deposito di denaro e il casinò ha accettato tutte le richieste.

Una volta che il casinò ha accettato i termini stabiliti da Ivey, lui e il suo partner hanno sfruttato un difetto nelle carte e l'hanno usato a proprio vantaggio.

Secondo la nuova “difesa” nei confronti di Ivey, la coppia da 20 milioni di dollari non era mica responsabile del mantenimento dell'integrità del gioco. Ma, certo, dovessimo scovare un particolare, un bug del sistema in grado di farci vincere, alla fine sarebbe colpa di chi non ha curato il proprio software o al dealer che ha fornito l’assist al giocatore. Insomma, Ivey e Sun avrebbero dovuto avvertire i casino che la Gemaco aveva sbagliato quel lotto di mazzi? E’ evidente che il fine delle richieste della coppia era mirato a prosciugare le casse di due casino. Forse avrebbero dovuto “colpire” meno anche perché il deposito di 1 milione che si moltiplica per 10-12 qualche sospetto potrebbe averlo innescato.

Per qualcuno Ivey sarebbe stato semplicemente un giocatore che aveva concordato una partita con determinati criteri con la sala. Non è un baro? Edge sorting c’è stato ma non tutte le colpe possono essere affibbiate alla coppia di gambler. Chi sbaglia, paga, magari non 12 milioni di dollari ma l’errore aziendale e gestionale non l’ha mica commesso Phil Ivey.

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