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Risolto il caso Absolute Poker ma il Black Friday pesa ancora nel settore

12 ottobre 2017 - 08:33

Un altro pezzo della pagina drammatica del poker online con la risoluzione del caso di Tom Scott, fondatore di Absolute Poker. 

Scritto da Cesare Antonini

Ha pagato 300mila dollari risolvendo definitivamente il suo caso ma ha dovuto comunque scontare una settimana di carcere. E con gli ultimi fondi da pagare da parte di Full Tilt con qualche player ancora in attesa di essere risarcito, la storia del Black Friday si può dire quasi conclusa. Alla fine chi ne esce maggiormente con le ossa rotte è Tom Scott, il fondatore di Absolute Poker, la room che ha danneggiato maggiormente i players americani e non. E nei giorni scorsi aveva parlato anche Howard Lederer pentendosi dei fattacci che hanno preceduto quel 15 aprile 2011 quando scoppiò la bomba del Black Friday del poker online Usa.

E' vero che poi il tempo passa e cancella tutto ma in questo caso, forse, era davvero meglio fare silenzio. Intanto Chris Ferguson pare essersi definitivamente riabilitato agli occhi dei players e comanda addirittura la classifica Wsop Player Of The Year dell'edizione 2017.
In sospeso le accuse su Isai Scheinberg, founder di PokerStars, ma lui ha fatto tantissimo per collaborare con la Giustizia Usa. Ma andiamo per ordine.
IL CASO CHE "SCOTT" - Il caso di Tom Scott è stato risolto lo scorso 28 settembre con l'ex fuggitivo che è stato spedito in carcere una settimana dopo aver pagato una multa di 300mila dollari. Le accuse arrivavano fino a 15 anni di carcere e 750mila dollari di multe. Quindi quella settimana di carcere è ampiamente accettabile per Scott anche se è stata una sorpresa per i suoi legali. Ad urtarsi è stato il magistrato Barbara Moses che ha negato l'accordo precedente indispettita dall'acquisto di un biglietto aereo di sola andata per Antigua e non rimborsabile con data 30 settembre. Il magistrato ha fatto saltare tutto spedendo in carcere il fondatore di Absolute che può adesso volare via libero dopo aver pagato meno della metà della sanzione che gli era stata commintata all'inzio della causa.
Ha violato la Unlawful Internet Gambling Enforcement Act, UIGEA e le leggi sul gioco d'azzardo mettendo in piedi un business illegale.
Tutto è bene quel che finisce bene? Mica tanto. Il Department of Justice è riuscita a pagare 33,5 milioni di dollari per 7.400 players di Absolute Poker e Ultimate Bet, le due room gemelle incriminate. Entro novembre i players dovrebbero ricevere tutti i soldi se sono in linea con i documenti necessari per effettuare la richiesta di rimborso.
Scott attualmente non ha interessi commerciali nel gambling online e non ha commentato nulla della sua vicenda.
TUTTO FINITO? MANCA SCHEINBERG - Da risolvere ancora le accuse pendenti sul fondatore ed ex proprietario di PokerStars Isai Scheinberg, il primo degli accusati. Deve risolvere le sue carte ed è tuttora fuori del territorio degli Stati Uniti. Attraverso i suoi legali ha comunque collaborato per risolvere tutti i problemi legati anche ai conti congelati e favorire il rimborso dei giocatori.
 
 
LEDERER PENTITO, FERGUSON ON FIRE - Al Bellagio, poche settimane fa, ormai, una giocatrice di nome Danielle Andersen ha sparato la verità in faccia a Howard Lederer: “Non sei pentito di aver causato così tanto dolore all’interno della comunità del poker? Perché devi continuare a giocare? Lasciaci in pace!”.
La risposta di Lederer non è piccata, anzi: “Ho avuto un ruolo in tutto quello che è successo? Assolutamente. Se avessi fatto un lavoro migliore quando ero coinvolto nella gestione di Full Tilt e mi fossi assicurato che tutto stesse andando in maniera lineare, non sarebbe accaduto nulla”.
Di Chris Ferguson abbiamo parlato in abbondanza. E lo abbiamo anche intervistato nell'anno che è tornato stabilmente ai tavoli. Ora è leader della classifica Wsop Player Of The Year dopo aver "massato" lo schedule di Las Vegas giocando anche molto bene e ottenendo tanti risultati.
Come dicevamo, è vero che il tempo passa e cancella tutto. Ma questa rimane una ferita difficilmente guaribile e anzi, sarebbe bene non dimenticare mai quello che è successo.

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