skin

Poker e tasse, in Spagna torna l'incubo: la storia del chess master Pons

28 marzo 2018 - 08:51

L'incubo Fisco monta ancora in Spagna dove il campione di scacchi e poker online Francisco Pons si vede rovinare la vita. 

Scritto da Cesare Antonini

L'avevamo già detto: l'operazione All in c'ha fatto tremare e penare in Italia ma quello che continua ad accadere in Spagna è un incubo vero. Dopo i casi di Dragan Kostelic e Jesus Cortes ancora da dirimere e, specie per il primo, con pochissime speranze di svignarsela dal Fisco spagnolo, ecco quello ancor più bizzarro (forse sarebbe meglio dire tragico) di Francisco Vallejo Pons. Il gran maestro di scacchi appassionato di poker ha abbandonato l'European Individual Championship di Batumi in Georgia dopo il quinto round. Strano per lui visto che è uno dei migliori del mondo e si era qualificato anche per la 2019 Fide World Cup.

Su Facebook, poi, ha spiegato il perché: "Correva l'anno 2011 e a quell'epoca giocavo a poker online, per divertimento, non sono un giocatore d'azzardo. Ho perso tutto, poche migliaia di euro e ho smesso di giocare, poi mi sono fermato.
Nel 2016 ho ricevuto una lettera dall'autorità fiscale spagnola che richiedeva più di 6 cifre in tasse! Più di mezzo milione di euro perché ho giocato a poker e ho perso. Sembra uno scherzo macabro, ma non lo è, da quel momento inizia una vicenda che si è ingrandita piano piano fino a diventare una palla di neve che ti schiaccia. "
A differenza degli altri due players che abbiamo citato Vallejo pare sia diventato vittima di una vecchia legge spagnola (che ha cessato di esistere nel 2012, un anno dopo aver smesso di giocare a poker online) in base alla quale qualsiasi guadagno online "gioco d'azzardo" è soggetto a tasse del 47%, mentre eventuali perdite non possono essere detratte dalle tasse. Una bella fregatura.
L'autorità fiscale spagnola ha iniziato a indagare su Vallejo nel 2016, e ha guardato indietro per cinque anni, quel tanto che bastava per decidere che i suoi guadagni continuassero a cadere sotto la competenza della vecchia legge.
"Dal 2016 iniziano gli avvocati, iniziano le convocazioni e i dibattimenti con l'autorità fiscale spagnola, comincio a cancellare i tornei, inizio ad essere affetto da infezioni alla pelle per lo stress, devo annullare la mia partecipazione alla squadra nazionale perché sinceramente non avrei sopportato la pressione". Lacrime e dolore per una situazione paradossale.
Addirittura Francisco non ha potuto neanche assistere la madre in fin di vita all'estero: "L'autorità fiscale spagnola ha già preso tutto ciò che avevo e rivendica ancora di più. Pensavo di poter sopportare tutto, pensavo che la sfortuna sarebbe finita un giorno, che avrei continuato a combattere come se nulla fosse successo, e ci ho provato ogni giorno, per quasi due anni. È stato un errore venire al campionato europeo, non ero preparato per quello, anche se è solo il gioco degli scacchi a valere la pena di essere giocato", spiega ancora Pons.
Come spiega Pons "se hai 200 euro di bankroll e scommetti 100 euro 1000 volte a volte raddoppi e altrettanto perdi. Per l'autorità fiscale hai guadagnato 49.900 euro mentre in realtà tu hai praticamente perso i 200 iniziali. Le perdite non erano ammesse in detrazione. Ci sono tantissimi casi in Spagna di players che hanno perso cifre bassissime e si ritrovano con cartelle esattoriali pesantissime. Nel 2012 poi la leffe è stata migliorata ma se hai avuto la sfortuna di giocare nel 2011 la tua vità può essere distritta. Hanno applicato la retroattività della legge vecchia ignorando quella nuova".

Articoli correlati