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'Saldi' sui buy in per coprire il garantito dell'Hearthland Poker Tour: è polemica

10 aprile 2018 - 16:04

L'organizzazione dell'Hearthland Poker Tour al Westgate di Las Vegas ha proposto buy in al 50% per coprire il prize pool garantito. 

Scritto da Ca

Non è proprio la prima volta che succede. E’ capitato anche in qualche piccolo casinò e anche recentemente. Capita nei circoli, magari, in quelli meno seri. Ma che sia capitato all’Heartland Poker Tour organizzato presso il Westgate Las Vegas Resort & Casino è davvero una cosa che non sta né in cielo né in terra.  Il giochetto è stato facile: una bassa partecipazione al Main Event avrebbe spinto gli organizzatori a consentire ad alcuni giocatori di registrarsi con uno sconto del 50 per racimolare più moneta possibile. Chi ha pagato per intero il costo d’iscrizione ed era già in gioco si è sentito penalizzato per evidente ragioni.

 

Il torneo si è concluso martedì con la vittoria di Terry Fleischer di $ 114.185 nonostante la presenza di Cary Katz nel late stage. Il flame però è stato servito pronto sul piatto.  Gli organizzatori hanno totalizzato 329 iscritti e i commentatori parlano solo del fiasco che si è sviluppato in relazione alla costruzione del montepremi.
L’inghippo sarebbe nella promo del torneo che indicava un garantito da mezzo milione di dollari e una prima moneta che si è confermata abbastanza interessante.
 
Ma non era un vero e proprio garantito. In una nota della promo si leggeva che "La garanzia per l'Evento # 7 non ci sarà se il torneo farà meno di 300 voci"!
 
Un afflusso di 300 giocatori avrebbe significato un overlay e quindi quasi $ 5.000 da aggiungere al montepremi e l’organizzazione non avrebbe potuto raccogliere i $ 60.000 investiti nel rake e nello staff. Con $ 1,440 per buy-in che dovevano entrare nel montepremi, ci sarebbero volute 347 voci per raggiungere la garanzia e una raccolta del 100% dei costi organizzativi.
 
Qualsiasi afflusso tra 303 e 347 voci significava un rake ridotto per i giocatori registrati nel torneo principale.
Chiusa la late a 309 entries gli organizzatori erano in una brutta posizione e con un buco da pagare. Così proprio sul finale hanno provato la super promo facendo passare la voce a qualcuno che ci si poteva iscrivere al 50%.
Scoperta la magagna la pagina Twitter del Westgate si è giustificata spiegando che erano sponsorizzazioni per alcuni pro. Ci sarebbero anche dei video, però, che incastrerebbero un cassiere durante la proposta “indecente”.
Ora tutto è in mano al Nevada Gaming Control Board ma difficilmente si potrà fare qualcosa. In questi casi il casinò ha quasi carta bianca. Il danno e la “sanzione” che l’Hearthland Poker Tour e il Westgate stanno già pagando è uno svilimento incredibile del marchio e della credibilità.

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