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Indagine ISS, poker riconosciuto come azzardo ma ci giocano in pochi

06 giugno 2018 - 16:12

Per l'Istituto Superiore di Sanità il poker è riconosciuto come gioco d'azzardo da 8 intervistati su 10 ma non ci gioca più nessuno. 

Scritto da Gt


Il poker protagonista, non in senso positivo purtroppo, nella pubblicazione dell'Istituto Superiore di Sanità "Disturbo da gioco d’azzardo: risultati di un progetto sperimentale". Interessanti i risultati degli autori Roberta Pacifici, Massimo Giuliani e Liliana La Sala che hanno coordinato il progetto tra il 2015 e il 2016 dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità. La monografia presenta i risultati di alcune indagini originali volte a raccogliere le evidenze scientifiche sul tema e dati nazionali inerenti: la distribuzione delle strutture cliniche di trattamento; la percezione del fenomeno da parte della popolazione generale e dei pazienti; l’impianto legislativo sul gioco d’azzardo oggi vigente in Italia. Questa raccolta tematica riunisce anche alcuni contributi originali di professionisti italiani, basati sulle esperienze di diagnosi e trattamento di pazienti con disturbo da gioco d’azzardo.

In generale sia gli uomini che le donne interpellate riconoscono per primo il Poker come tipologia di gioco d'azzardo, le femmine all'81,2% e i maschi all'81%. Poi arrivano le Vlt e le slot machine e quindi ancora i Giochi Online e i Casinò. Tutti tra il 79 e l'80%.
Il poker a soldi veri è il gioco che gli intervistati hanno riconosciuto di più come azzardo all'81%.
Purtroppo anche in questa ricerca emerge la crisi del Poker visto che nella statistica "Giochi praticati dagli intervistati nell’ultimo anno per tipologia" solo il 2,8% delle femmine intervistate e il 5,5% dei maschi ha giocato a soldi veri a questa disciplina. Altissima la percentuale dei Gratta&Vinci intorno al 30% e il Lotto e Superenalotto al 18,2 per i maschi e al 11,1% per le donne.
Interessante la statistica che riporta come il 49,7% del campione interpellato ha praticato almeno un gioco negli ultimi 12 mesi dell'indagine. Il Poker qui si attesta in media al 4,1%.
Chi ci gioca a Poker? La percentuale più alta è il 6,4% tra i 25 e i 44 anni che scende al 5,3% sotto i 24 anni e cala drasticamente da 45 in su con gli over 65 che picchiano a 1,6%.
Emerge quindi il solito retaggio negativo che un gioco basato ad alte percentuali di abilità continua a portarsi dietro nella sua storia. Le percentuali dell'indagine e i dati sul gioco parlano chiaro: il poker è ormai un gioco di nicchia che non fa male a nessuno e che dovrebbe essere aperto alla liquidità condivisa per consentire al prodotto di sopravvivere e di rosicchiare quote a giochi con payout molto inferiori e abilità quasi inesistente.

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