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Borgio (sindaco Saint Vincent): 'Casinò? Sui nuovi progetti serve cambio mentalità e unità d'intenti'

20 luglio 2018 - 15:10

Intervista a Mario Borgio, sindaco di Saint Vincent, che fa il punto sulla casa da gioco, il territorio e i nuovi partner come De Vere Concept. 

Scritto da Cesare Antonini


"Il mondo sta cambiando e alcuni modi di pensare sono forse ancorati troppo al passato. Se non si comprende il cambiamento ma soprattutto se non si prova tutti insieme, con la massima collaborazione, ad aiutare nuove idee e nuovi progetti c'è il rischio che la casa da gioco, risorsa fondamentale per il territorio, diventi più un peso che una risorsa per lo stesso". Mario Borgio, sindaco di Saint Vincent, affronta con Gioconewspoker.it, la situazione attuale del Resort and Casino che ha fatto la storia della città che dirige.

Una risorsa da decenni che vive, però, una crisi piuttosto marcata e delineata da numeri che parlano chiaro. "Ho potere decisionale su casinò praticamente pari a zero e non sono in grado di entrare nel dettaglio di eventi e fatti che leggo da giornali e apprendo incontri formali e informali. Tuttavia - spiega Borgio - subisco con estrema ansia e preoccupazione una situazione che è più generale e che non è focalizzata solo su alcune singole questioni come quella dell'arrivo della De Vere concept nella gestione degli eventi e del poker dal vivo".

Ma il sindaco conosce i suoi "polli", come si direbbe proprio in gergo pokeristico: "L'atteggiamento e il contesto lo conosco forse meglio di altri. Il casinò è una presenza importante. Se ne parla nei bar, per strada, si ascoltano tanti pettegolezzi e, ovviamente, non sono certo queste le sedi opportune. So che c'è la crisi e che non va e pochi se ne rendono conto".
Cosa fare, quindi, per risollevare questo asset fondamentale per il territorio? La sensazione è che serva prima un cambio di passo a livello di mentalità: "Trovare le soluzioni non è facile - prosegue il primo cittadino - il contesto è totalmente nuovo rispetto al passato. Prima il gioco era l'unica offerta, oggi, è in concorrenza con lo Stato oltre che con altri canali diversi. A monte del problema secondo la mia opinione c'è questa mancata presa di coscienza che c'è un mondo nuovo li fuori e che le cose sono cambiate radicalmente. Prima il problema era non far entrare tutti al casinò. Quando d'inverno c'era la fila fuori il marketing trovò la soluzione di mettere una buvette per non far congelare i clienti. Per dire. Adesso credo che questo sia impensabile giusto?".
Insomma, l'offerta concepita come una volta non è più sufficiente: "I lavoratori del casinò vivevano in un contesto diverso, erano dei lavoratori privilegiati ed oggi bisognerebbe capire che certe condizioni non sono più possibili. Serve fantasia e collaborazione di tutti per ottimizzare le possibili offerte e risorse a disposizione del territorio e chi si tira indietro si dà la zappa sui piedi. Ma, ripeto, la cosa più drammatica è che non ci si rende conto di tutto questo, è qui il problema".
Si battibecca molto sulla De Vere Concept realtà entrata con un bando di gara pubblico e con un discreto monte di investimenti messo a disposizione della casa da gioco e dei players: "L'opzione De Vere è stata un'innovazione. Le carte non sono ancora del tutto "aperte" - spinge la metafora Borgio - andiamo a scoprirle e vediamo cosa succede. Ma se non diamo tutti la massima collaborazione e non aspettiamo i risultati non andremo mai da nessuna parte. Serve massima apertura. Non stiamo sponsorizzando nessuno e sposando al 100 percento una causa e questo ragionamento non riguarda solo De Vere Concept: in generale se non ci proviamo mai non riusciremo mai a creare valore e a dare una svolta a questa situazione".
Per il Sindaco "la cosa disperante è la non collaborazione. Qualsiasi sfida deve essere affrontata tirando fuori le armi migliori. Se continuiamo a mettere i bastoni tra le ruote non dico che il casinò chiude ma lo penso e, soprattutto, lo temo".
Si sono percepiti già i primi effetti del rilancio delle attività? "E' presto per fare un bilancio, come detto, di sicuro quando qualcosa è stato fatto il territorio se n'è già accorto".
La strada degli eventi e dell'intrattenimento è una ricetta vecchia che, però, il primo cittadino ha sempre proposto e su cui crede ancora: "Credo che la vera strada sia quella della diversificazione. Capisco che il paragone con Las Vegas non regge ma la tendenza degli ultimi anni è quella: lo sbilanciamento verso l'intrattenimento rispetto ai volumi di gioco raccolti. Già anni fa si capiva che il gioco non sarebbe bastato più. Un minimo di inversione di tendenza sarebbe servita".
La crisi, intanto, rimane: "L'Hotel Billia è in perdita, il bilancio del casinò è in crisi per costi pregressi e investimenti, non brilla ma ancora sta in piedi. Ma, attenzione - lancia l'allarme Borgio - se non collaboriamo e definiamo obiettivi comuni non andiamo da nessuna parte e il casinò da risorsa rischia di diventare più un peso". Tutto vero.
 

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