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Gordon Vayo e la strategia perdente con PokerStars: ora rischia di pagare spese e sanzioni

16 novembre 2018 - 08:55

La resa di Gordon Vayo ma il giocatore ora rischia di pagare le spese legali oltre a perdere i soldi congelati sul conto. 

Scritto da Gt

Da vittima ed accusatore a colpevole (forse) e accusato. Clamorosa inversione nella causa tra PokerStars e Gordon Vayo, l’ex november niner che reclamava oltre 600mila dollari bloccati dalla room. Il problema furono alcune irregolarità nella connessione del player che, invece di trovarsi in Canada, potrebbe aver giocato sul suolo americano. Eppure Vayo, sei mesi fa aveva giurato di essere in buona fede nella disputa con PokerStar.

I fatti. A maggio 2017, l’allora vice-campione del mondo del poker, entra una prestigiosa vittoria in uno dei primi tornei SCOOP. Questo non è il suo primo tentativo su PokerStars. Ha avuto un account nella stanza per quasi dieci anni e ha subito  le conseguenze del Black Friday trasferendosi in Canada nel 2011. All'inizio dell'estate, è quindi un bel guadagno che si fa incassare.

Il team di PokerStars, però, lo informano del congelamento di questo prelievo e del suo bankroll di oltre $ 600.000, nonché l'apertura di un'indagine sulle sue attività di gioco d'azzardo. Al campione americano è stato chiesto di trasmettere documenti che attestavano la sua presenza in Canada al momento dei fatti. Perché questo è il nocciolo del problema: per ottenere le sue vincite, Vayo deve dimostrare di non aver giocato sul suolo americano nel famoso mese di maggio 2017.
Nell'aprile 2018, PokerStars annuncia al giocatore che la sua indagine è finita e che non restituirà i suoi soldi. Il principale interessato decide quindi di portare il caso in tribunale. Il suo approccio cattura anche l'attenzione dei giornalisti di Forbes, che gli concedono un'intervista in cui dichiara tra l'altro: “Sono profondamente deluso di dover arrivare lì, ma sento che è necessaria un'azione legale per proteggere i miei diritti, così come quelli di altri, da giocatori di PokerStars che si troverebbero nella stessa situazione e incapaci di difendersi da tali tentativi di intimidazione”.
 
PokerStars sostiene che le dichiarazioni di First Republic Bank e Bell Canada, tra le altre, sono state falsificate con l'aiuto di un complice. L'operatore sarebbe stato informato dell'inganno da una terza parte.  Tra gli oggetti esposti vi sono, tra l'altro, cinque prelievi bancomat presumibilmente effettuati ad Ottawa, ma che mostrano discrepanze nelle spese di prelievo, o un estratto conto con incoerenze altrettanto evidenti. Nel gioco dei confronti tra originali e documenti forniti a PS, la stanza avrebbe molti altri esempi di transazioni fatte in California.
 
 Sono questi vari elementi che avrebbero convinto Gordon Vayo, a meno di 48 ore dalla loro presentazione da parte di PokerStars, ad abbandonare la sua causa. Il giocatore sarebbe successivamente murato in silenzio, rifiutando di rispondere alle sollecitazioni dell'operatore. Una strategia perdente dal momento che la stanza ora richiede il pagamento di danni e il rimborso di varie spese.

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