skin

Scorcu (Uni Bologna): 'Poker online gioco di skill e i suoi players razionali e consapevoli'

24 gennaio 2019 - 17:01

Poker e gaming online protagonisti nell'evento dell'Osservatorio Nomisma Gioco e giovani, Abitudini motivazioni e approccio. 

Scritto da Daniele Duso

"Non è corretto parlare di gioco e basta. Il poker online, skill game dove, lo dice la parola stessa, serve anche abilità, ha un contesto che va costruito nel tempo, proprio per questo richiede ore di pratica, impegno, ma diventa anche più difficile da abbandonare. A differenza il gratta e vinci, gioco luck, basato sulla pura fortuna, è più facile averne accesso ma anche abbandonarlo”. E' l'analisi di Antonello Scorcu, del Dipartimento Scienze economiche Uni di Bologna, intervenuto oggi, 24 gennaio a Milano nell'evento “Gioco & giovani. Abitudini, motivazioni e approccio” organizzato dall’Osservatorio Nomisma con il supporto di Unipol e in collaborazione con tre dipartimenti dell’Università di Bologna. I risultati sono stati presentati questa mattina.

Scorcu ha disegnato lo scenario del gioco online che “cresce sempre di più, ma è anche più difficile da controllare. I giochi online sono più frequentati da players abituali. L'incidenza del gioco è maggiore al sud e nelle isole. I giochi skill sono più "maschili", di norma più si "alza" il profilo sociale e l'educazione, mano incide il gioco problematico. Il contesto famigliare e amicale è il più importante. Non vi sono grosse differenze tra le origini, stranieri e italiani giocano allo stesso modo. C'è un errore di percezione perché anche chi gioca a giochi di pura fortuna ritiene importanti le abilità per arrivare alla vincita”.

I giocatori abituali hanno più consapevolezza del fatto che il più delle volte si perde, mentre nei giocatori occasionali è più frequente la convinzione di riuscire a vincere. “Nei giochi luck – prosegue Scorcu - non si può spiegare una mentalità di questo tipo, se non con un difetto di percezione. Altra differenza: chi spende cifre relativamente basse più di frequente c'è la consapevolezza di perdere. Più un giocatore spende più si convince di essere bravo, anche se la percentuale di perdita è la stessa tra tutti i giocatori”.

Come trattare il fenomeno? “Le politiche dovrebbero rivolgersi ad un segmento specifico, per provare a intercettare questo fenomeno. Quando il gioco è sotto controllo, quando la spesa è ancora tollerabile c'è una maggiore percezione e controllo della perdita e della spesa effettuata. Le differenze nella propensione a mentire ai genitori (ai tutori) sono limitate. Nei giocatori online, che più facilmente sfuggono, si tende a mentire nella dimensione monetaria. Giocatori skill e luck ci hanno dimostrato di non avere molte differenze nel percepire la probabilità di vincita. Incide meno invece la superstizione. Su alcune dimensioni abbiamo dunque notato giocatori più razionali di quanto ci si aspettasse".

Articoli correlati