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Caccia al misterioso poker pro cui l'Fbi ha sequestrato beni per 4 milioni $

14 maggio 2019 - 08:48

L'Fbi ha sequestrato 4 milioni di dollari ad un poker pro dell'Oregon per pirateria nel web: mistero sull'identità del player. 

Scritto da Gt

Un poker pro di 29 anni avrebbe truffato altri players per almeno 4 milioni di dollari che sono stati bloccati tra cash e cryptovalute oltre alla confisca di una casa da 336mila dollari acquistata nel gennaio del 2017. Ad arrivare al “pesce grosso” sono stati gli agenti del Federal Bureau of Investigation (FBI) dopo le segnalazioni di PayPal che aveva annotato una serie di transazioni sospette sul conto digitale del pro in questione. Il sequestro è avvenuto in Oregon (Stati Uniti)  e, anche se il nome del giocatore non è stato rivelato, si sa che è originario di Newport e ha 28 anni. L’ unico giocatore famoso di Newport sembra essere Phil Gordon ma, suo malgrado, ha passato da un bel pezzo quell’età. Si brancola nel buio anche se potrebbero essere le stesse autorità, a giorni, a rivelarne l’identità. Inutile dire che nella community c’è una grande curiosità. 

In pratica secondo i federali l’uomo è stato un vero e proprio re della pirateria, con diffusione di file audiovisivi in modo illegale e a pagamento, attraverso dei siti internet di streaming che hanno violato i diritti d’autore.

Il suo avvocato, intanto, ha contestato il sequestro: “In linea di principio il Governo non dovrebbe sequestrare beni di una persona e privarla delle sue risorse a meno che non sia già stato dichiarato colpevole fino a prova contraria”.

I procuratori federali hanno affermato che i siti che facevano capo all’indagato sono Noobroom.com, nobroom7.com, superchillin.com, Movietv.to e Sit2play.com ed hanno ricevuto centinaia di migliaia di pagamenti dagli abbonati per scaricare serie tv e film in modo illegale.

Secondo l’agente Keith Druffel dell’agenzia fiscale federale IRS, l’imputato ha guadagnato una media di $ 400.000 all’anno nel 2014 e 2015, oltre $ 1 milione nel 2016, più di $ 2,2 milioni nel 2017 e $ 500.000 al mese nel 2018. 
Coinvolta nell’inchiesta anche la Motion Picture Association of America (MPAA) che in passato aveva oscurato e chiuso diversi siti web, ma appena chiusi, questi rispuntavano con dei sottodomini. E tra questi ci sono proprio i dati del player indagato. 

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