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Rai3 e l'inchiesta in Svizzera, 'Sesso e poker oltreconfine': Raimondi e Rinaldi ai microfoni

25 giugno 2019 - 10:05

Rai3 con Salvo Sottile e il suo programma 'Prima dell'alba', parlano di 'Sesso e poker oltreconfine' e interstano due poker player, Raimondi e Rinaldi al Casinò Lugano. 

Scritto da Cesare Antonini

Un servizio di Prima dell’alba, il programma di inchiesta di Rai3 di Salvo Sottile, è andato a fare un “blitz” al Casinò di Lugano e nei locali a luci rosse della zona. Il reportage si chiama “Sesso e poker oltreconfine” (nel link il servizio è dal minuto 59, ndr) e non è di sicuro lo scoop dell’anno. Da tanto tempo esiste questo “turismo” transfrontaliero legato alla prostituzione legalizzata in Svizzera e al gioco d’azzardo. E pensare che il Casinò di Campione d’Italia è chiuso. Alcuni, soliti, errori superficiali della stampa generalista indicano che gli italiani hanno “speso” 100 miliardi di euro nel gioco nel 2018: e come al solito ci si dimentica delle tasse prelevate dall’erario (oltre 10 miliardi) le vincite che tornano indietro ai giocatori per oltre l’85% e il resto che va alla filiera che offre il gioco, dai concessionari agli addetti ai lavori del settore del gambling pubblico.

 

 

Intervistati due player molto conosciuti dal field italiano del poker live che quella sera stavano giocando al tavolo del casinò di Lugano: “Non è una vita facile, tutt’altro - spiega Diego Raimondi - non credete a chi dipinge il poker come una professione facile. Ho iniziato vedendo amici più grandi che giocavano e mi insegnavano la tecnica di base. Ho preso tante bastonate ma poi, piano piano, ho iniziato a vincere e a capire che potevo fare ancora di più. Per me, però, il poker è un mezzo per arrivare ad un fine. Ho comprato una casa e voglio ampliare il ramo di un’azienda di famiglia che abbiamo già avviato coi miei. Raggiunti questi obiettivi prima o poi farò meno trasferte in Italia e all’estero per giocare e solo per divertimento una volta all’anno o due volte all’anno”.

In una pausa del torneo “beccato” anche Claudio “Swissy” Rinaldi, tra i più forti player della storia del poker svizzero e molto conosciuto e apprezzato in Italia: “Gioco da 15 anni e da 12 sono professionista. E’ un gioco di abilità in cui queste capacità escono a lungo termine. Nell’Hold’em e le sue varianti la matematica è importantissima, certo non è tutto ma è importante.

Oggi - prosegue Swissy - sono sposato ho tre figli e mantengo la famiglia col poker ma dovete sapere che è un lavoro abbastanza stressante, non hai lo stipendio a fine mese ma quando tiri la linea a fine anno c’è grande soddisfazione”.
L’ultima intervista è con un player belga che lavora in Svizzera, Cedric Bousten che non è molto conosciuto nel field italiano.
Poi ampio servizio su come funzionano i locali sexy ai confini con l’Italia.

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