Mike Postle non ha barato e si aggiudica il primo round
Primo round appannaggio di Mike Postle grazie al giudice William Shubb che, per ora, non ha accolto le richieste dell'accusa.
Scritto da Gt
Mercoledì 3 giugno, il giudice distrettuale William B. Shubb degli Stati Uniti ha emesso una sentenza che farà discutere ma che era nell’aria per il caso del presunto baro in diretta streaming, Mike Postle. Il togato ha sposato le tesi presentate dal King's Casino (società madre alla Stones Gambling Hall), Justin Kuraitis e del player secondo i quali le varie pretese dei querelanti "non erano riconoscibili ai sensi della legge della California perché la politica pubblica della California esclude l'intervento giudiziario nelle controversie di gioco, in parte a causa dei danni asseriti sono intrinsecamente speculativi" come indicato in Kelly v. First Astri Corp.
Secondo l’accusa che chiedeva milioni di dollari di danni, Postle avrebbe guadagnato circa $ 250.000 in sessioni cash games sfruttando sistemi che, però non sono stati rintracciati, mentre giocava in streaming live su Stones. Ad insospettire molti il fatto che Postle piegava la testa per guardare qualcosa sulle gambe, forse il suo telefono cellulare. E in molti hanno creduto che avesse uno schermo dove guardare dei segnali.
Nel corso della storia, comunque, la casa da gioco alla fine si è schierata al fianco di Postle nel corso dell’indagine interna. Forse per difendere una falla della sicurezza e non dare il là a rimborsi che avrebbero travolto il presunto baro ma anche la room? I dubbi sono molti. Sfortunatamente per coloro che desideravano vedere Postle punito per il suo presunto imbroglio, le accuse contro di lui sono cadute in prima istanza. Al momento, non è possibile stabilire se verrà presentato un ricorso.
Addirittura i querelanti rischiano di passare anche qualche guaio: "Di conseguenza, la forte politica pubblica della California contro la risoluzione giudiziaria delle rivendicazioni civili derivanti da controversie sul gioco d'azzardo impone il licenziamento, fatte salve le pretese del querelante nei confronti di Postle per frode, falsa dichiarazione negligente, negligenza in sé e arricchimento ingiusto", ha scritto Shubb.
Il legislatore statale della California non ha ancora creato un diritto legale per consentire alle persone di recuperare le loro perdite di gioco, anche se altri stati lo hanno fatto.
Respinte anche le accuse di aver usato un avvocato ghostwriter per autorizzare la sua mozione per respingere quando si presumeva rappresentasse se stesso.