skin

Simone Ricci: 'Il main Wsop ibrido era in cantiere da due anni, imprescindibile l'integrazione live e online'

18 novembre 2020 - 12:48

Simone Ricci, ex manager Wsop e consulente IPO racconta i retroscena sul lancio del main event ibrido live e online e il futuro dei format dal vivo. 

Scritto da Cesare Antonini

Quella che è sembrata una super novità in realtà già era nei cassetti delle World Series of Poker da diversi anni. Parliamo del mixed main event online e live tra usa e Resto del Mondo presentato la scorsa settimana. Di questo e di molto altro parliamo con Simone Ricci, ex manager Caesars Entertainment e più specificatamente delle Wsop. Nei mesi scorsi è tornato in Italia a fare da consulente marketing e organizzatore di eventi con vari incarichi tra cui quello con l’Italian Poker Open.

Quindi si parlava da tempo di questo evento? “Quando ero ancora in forze a Caesars e alle World Series, con il mio collega francese Gregory Chochon si era già studiata questa formula  - spiega Ricci a Gioconewspoker.it - ma l’idea era nata per far interagire live e online i circuiti domestic e International del Wsop Circuit che sarebbero culminati con questo mixed event al Global Casino Championship, la finalissima dei due eventi. Ovviamente al netto del Covid c’era già l’idea di far interagire i due mondi già da un paio di anni”.

Live e online, un argomento affatto nuovo per Ricci: “E’ una cosa che avevo in mente anche per le varie collaborazioni che avevo già in Italia come con IPO. Sfruttare una formula ibrida dove si parte online e si finisce live anche per i grandi festival dove arrivi a premio online e ti discuti i premi più importanti dal vivo. Abbiamo analizzato anche che si genera un altro clima nella sala dove sono tutti più sereni e si crea un environment differente per i players. Ma è molto che sostengo che l’online e il live sono complementari e devono continuare a svilupparsi sempre di più insieme. Penso nel mondo degli eventi e all’intrattenimento in generale, si va molto di più verso un’integrazione perché per molto, probabilmente non potremo attendere ad eventi e concerti. Per ora potremmo portare avanti eventi totalmente online e alla fine della pandemia far incontrare i players migliori e farli sfidare dal vivo. Ci sono tante opportunità di sviluppo anche in questa fase ma le aziende devono essere in grado di affrontarle tecnicamente e devono investire per posizionarsi al meglio sul mercato”.

Ma l’online deve essere al centro e non un rifugio in tempi duri come questi giusto? “Oggi chi ha mosso passi importanti sul digital ha un vantaggio  competitivo non indifferente specie se tutto questo continua per altri 4-5 mesi - prosegue Ricci - è stato annullato l’Aussie Millions con largo anticipo, l’EPT è finalmente andato online, il main event e le World Series 2020 sono state puramente online. Noi, con l’IPO, in Italia, siamo stati il primo format di poker live ad andare sul web e ha fatto lo stesso a livello internazionale Battle of Malta. Non deve essere un ripiego ma un volano per il gioco fisico. Bisogna puntare al lungo termine e non all’emergenza immediata e ci si può sbizzarrire con tantissime formule”.

E in Italia come si stanno comportando le case da gioco se tornei come IPO e tanti club e molti concessionari stanno investendo tantissimo sull’online? “La situazione è surreale - esordisce Ricci - i casinò non stanno sfruttando assolutamente il bacino di utenti live che andrebbero intrattenuti specie in questo momento di chiusura. Magari qualcosa si sta muovendo ma in 8 mesi di emergenza piena non si sta facendo granché. Mentre la sezione online dovrebbe essere quasi il core business ormai. Inoltre, come avete evidenziato su un vostro editoriale che condivido al 100 percento, non si può prescindere dal casino 2.0, dall’intrattenimento, dalla ristorazione e da tutto quello che ruota attorno. Anche perché, senza aggirare le leggi, sono ottimi sistemi per attrarre i players e restituirgli un’esperienza di intrattenimento di altissimo livello”.

Una domanda da 10 milioni di dollari, come il premio del main: secondo te in questo momento storico è ipotizzabile l’organizzazione di un evento come le Wsop nel futuro prossimo? “E’ difficilissimo rispondere, forse dovreste chiederlo a Joe Biden - scherza Ricci - dipenderà soprattutto dalla reazione delle persone: viaggeranno come prima? E a livello organizzativo potremo far sedere 5mila persone contemporaneamente senza distanze e mascherine? Attualmente non sono così sicuro che ci sarà un’edizione classica delle Wsop a maggio visto che otto mesi sono passati in fretta e la pandemia non sembra volersi fermare. Certo è che se si dovesse riuscire ad organizzare un’edizione Wsop la gente arriverebbe in massa e potremmo assistere ad un evento memorabile per la grande voglia che c’è di Vegas e di poker live”, conclude Ricci.

Articoli correlati