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La figlia di Stu Ungar e il ricordo del padre: 'Una celebrità old style, un talento puro nel poker'

01 dicembre 2020 - 10:22

Il ricordo di Stu Ungar dalla figlia Stefanie Ungar-Campbell tra nostalgia e ricordi del talento più puro degli albori del poker. 

Scritto da Cesare Antonini
La figlia di Stu Ungar e il ricordo del padre: 'Una celebrità old style, un talento puro nel poker'

Stafanie Ungar-Campbell fa rivivere il mito del poker anni Novanta, suo padre Stu, tra interviste e una grande attività di post social, specie su Instagram. Il player riconosciuto come uno dei talenti migliori mai visti con due o più carte in mano nelle varianti del gioco che è stato la ragione della sua vita, ha ormai un alone da rockstar anni sessanta. Le sue foto sgranate, antiche, i ricordi epici, le sue numerosissime vittorie alle World Series of Poker, i suoi problemi con la droga, i suoi tre campionati del mondo vinti e quel nono posto conquistato senza giocare mentre era in camera, svenuto sul suo letto d’albergo, sono tutti elementi che, in questi giorni, lo accostano ad un certo Diego Armando Maradona. Due popolarità differenti, due discipline molto diverse ma due personalità accomunate dalla grande classe, innata e naturale al tempo stesso, ma anche dalla tendenza all’autodistruzione.

L’eredità lasciata da Stu a Stefanie sono principalmente ricordi. Ma la figlia ha dimostrato un grande amore per il padre scomparso a soli 45 anni e trovato morto in una stanza di hotel a Las Vegas.

Ed è proprio una foto a scatenare un altro ricordo: “Una delle mie foto preferite di mio padre. È così che lo ricordo ... sempre vestito bene e con quell'anello al mignolo! Era così old style. Probabilmente perché è cresciuto e ha giocato contro uomini che avevano il doppio della sua età per la maggior parte della sua vita. Era così protettivo. Non mi ha mai lasciato truccarmi o dipingere le unghie da ragazzina. Se andavamo da qualche parte e dovevo andare al bagno, chiedeva alla vecchia signora più simpatica se poteva vegliare su di me. Mi fa impazzire ma posso solo immaginare cosa ha visto mentre giocava coi più grandi imbroglioni nel retro dei club di New York a 13 anni. Ha visto la vita in un modo diverso. Ad ogni modo, per quanto a volte mi sembrava fastidioso, ho sempre saputo che tutto ciò che faceva era mosso da un grande amore nei miei confronti”. Ne siamo sicuri.

Ungar-Campbell, ora ha 38 anni e vive a Las Vegas con suo marito e due figli, e lavora come Producer e entrepeneur. Nell’intervista con Kaplan alcune curiosità emergono. Ad esempio Stu non ha mai insegnato il poker alla figlia anche se poi Stefanie ha conosciuto tutti i migliori del mondo e sapeva i segreti del padre. Ci sono foto con Doyle Brunson e la figlia sapeva che l’avversario più rispettato dal padre al tavolo era Chip Reese.

Curiosa la risposta alla domanda a chi è paragonabile Stu Ungar? “Dato che non gioco a poker (le piace il Black Jack se proprio deve giocare a qualcosa, ndr), seguirò l'opinione di Mike Sexton e dirò Phil Ivey”.

Parlavamo di Maradona. Kaplan chíede se Stu avesse mai buttato giù su carta le sue strategie, se avesse scritto un suo manuale: “No, mai. Diceva che sapeva quello che sapeva ma non sapeva come. La sua mente era brillante. Davvero un regalo”. Accostare uomini a Dio può sembrare blasfemo. Nel calcio è successo, nel poker parleremo di talento puro e talmente naturale da accostare il mito Ungar a Diego Armando.

Quali sono le tre parole per descrivere tuo padre? “Carismatico, acuto, spiritoso, perspicace e leale. Scusate non ho potuto sceglierne solo tre”, si è giustificata.
Una star in tutto e per tutto che dava 20 dollari al figlio dei vicini per portare fuori la spazzatura di casa. I problemi con le dipendenze non hanno creato problemi alla figlia, anzi, l’hanno tenuta lontana e l’hanno aiutata a dare una mano agli amici che spesso hanno avuto bisogno. Amava il cibo italiano e quello cinese e una curiosità finale: “Mi piacerebbe produrre un film su di lui ma ci vogliono le giuste connessioni. High roller, un film su di lui, non c’ha mai cercato per scrivere la sceneggiatura”, una bella bomba.
Il ricordo più caro per Stefani è “il tempo che passavamo semplicemente sdraiati sul divano insieme e a parlare. Un giorno mi ha portato a fare shopping al centro commerciale e mi ha visto provare tutti gli outfit ... abbiamo riso così tanto! È stato un grande giorno a cui ripenso spesso”.

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