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Marle Cordeiro ha il Covid-19 ma la percentuale di contagi nel poker è infinitesimale

15 gennaio 2021 - 17:17

La player Marle Cordeiro ha il Covid-19 ma la percentuale di contagi nel poker è infinitesimale grazie alla sicurezza del gioco e ai protocolli sanitari: ma bisogna fare sempre attenzione. 

Scritto da Ca

“Quindi sembra che io abbia il Covid-19. Quindi è tutto per me, finisce qui, ci vediamo nella prossima vita”. C’ha scherzato sopra, Marle Cordeiro, poker player e cash gamer famosa anche per aver scatenato la bufera giudiziaria sul presunto (ancora) truffatore, Mike Postle che, secondo le accuse della stessa giocatrice, avrebbe imbrogliato tutti godendo di vantaggi in alcuni live streaming per somme a sei cifre.

Scherzo che non è piaciuto al nostro Max Pescatori che è molto attivo su Twitter e conosce tutto il field che gravita su Las Vegas: “Non mi sembra così divertente. Speriamo che il mio amico che ha perso un suo caro di 53 anni non veda questo post: potrebbe non trovarlo così simpatico”, ha risposto il Pirata quattro volte campione Wsop.

Non è tardata la risposta di Marle: “Ci sono molte persone nel mondo che usano le battute per superare i momenti difficili. Forse tu o il tuo amico non siete abituati in questo modo, ma non volevo offendere nessuno”.

Il flame si è spento subito ma Cordeiro il coronavirus ce l’ha per davvero, e non è uno scherzo affatto: “Ce l'ho davvero, ma finora sembra lieve: secondo giorno di sintomi oggi e mi sento meglio solo con una forte tosse, dolori e brividi. Sono dura come un chiodo da bara, non preoccupatevi!”, continua a sdrammatizzare la player.

E ancora: “Ho iniziato martedì sera e ieri ho avuto brutti sintomi influenzali (brividi, dolori di testa, tosse) Oggi è molto meglio ed è solo una brutta tosse con lievi dolori e brividi. So che il covid può diventare grave molto velocemente ma mi sento bene”. E speriamo che vada avanti così.

I player che hanno avuto il Covid-19 non sono stati molti. Segno che, per chi ha continuato a giocare, il poker non è poi questo veicolo privilegiato per il contagio. Anzi. Se usati i giusti protocolli sanitari è possibile giocare in totale sicurezza e, come abbiamo evidenza, non ci sono prove di focolai nati durante partite di poker, tornei, cash game e altre partite private. Anche se qualcuno si è contagiato e ha rischiato anche di infettare tanti players negando persino la sua positività. Per fortuna sembra essersi attenuato questo fenomeno ma anche i fatti di Padova, dove un circolo ha subìto un sequestro con relative denunce per aver violato le norme anti contagio, dimostrano che si continua a giocare troppo e senza le dovute precauzioni. Basta indossare la mascherina e ridurre le presenze al tavolo sanificando bene le carte da gioco e le mani di players e dealer. Un impianto di sanificazione dell’aria in sala (Sgarbi a parte) può essere assai utile: la poker room della Giochi del Titano insegna. E la Cordeiro non si è contagiata giocando. Per dire.

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