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Ryan Fee e la super 'trollata' a Daniel Negreanu, una Lamborghini targata 'TYDNEGS'

20 febbraio 2021 - 08:53

La mega trollata di Ryan Fee per Daniel Negreanu, una Lamborghini vinta con le scommesse su Polk e targata in maniera assai singolare. 

Scritto da Ca

Una super "trollata" che metterà il dito nella piaga ancora aperta di Daniel Negreanu. Il poker pro Ryan Fee è uno di quelli ad aver vinto un botto di dollari scommettendo sul match tra DNegs e lo stesso Doug Polk che ha battuto il super campione canadese nell’High Stakes Feud per 1,2 milioni di dollari. Ebbene Fee ha vinto talmente tanto da potersi comprare una Lamborghini nuova di zecca targata “TYDNEGS”, grazie Daniel Negreanu. “Il problema delle Lamborghini è che di solito sono troppo costose, saluti Daniel Negreanu!”. Una vendetta consumata a tempo debito e grazie alle leggi del Nevada che consentono la personalizzazione delle targhe. Non si conosce la somma vinta ma la cifra deve essere stata molto elevata e non sarà andata solo nell’acquisto dell’auto.

Il modello che appare nelle foto è l’Huracan Evo e il modello base costa 200mila dollari ma può essere anche molto più costoso.

Fee, vincitore di un braccialetto Wsop, ha puntato su Polk nel Grudge Match perché i due sono ottimi amici e insieme a Matt Coletta hanno fondato il sito di coaching di grande successo Upswing Poker nel 2015. Conosceva molto bene il suo “cavallo” che si è rivelato vincente.

Alla fine di gennaio e poi nei giorni scorsi, Fee e Dnegs si erano beccati e il canadese lo aveva attaccato prendendolo in giro per le dimensioni del sesso dell’amico di Polk. Sembrava tutto passato ma “LittleFeeFee”, come l’ha ribattezzato Negreanu, si è preso la sua rivincita trollando il pro di GGPoker. Forse Daniel dovrebbe pensare a non creare questo clima ostile nei suoi confronti prendendo tutti a pesci in faccia. Ma sembra andare dritto verso questa strada: “Anche dovessi perdere con Polk rimarrò un uomo molto ricco, tu, invece, rimarrai con un fazzoletto in mano, lacrime da asciugare e un ‘dick napkin’ che i Bitcoin non potranno mai aggiustare” riferendosi sempre al suo (presunto) piccolo pene.

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