Fare una classifica dei migliori giocatori di poker di sempre è un’impresa in cui nessuno riuscirà mai ad essere esaustivo e soprattutto definitivo. Una scelta personale e molto soggettiva. I parametri oggettivi, comunque, esistono anche se sono tantissimi e difficili da calcolare. Per noi rimane sempre primaria la longevità di un poker player ad alti livelli di gioco (che è poi uno dei parametri della Hall of Fame) e la sua completezza nelle varianti, nel cash e negli mtt e anche live e online. Detto questo poco ci interessa fare un elenco definitivo dei giocatori più forti d’Italia, d’Europa o del Mondo. Nell’arco dell’anno solare c’è senz’altro la Global Poker Index a fare un lavoro splendido. Anche il Player of the Year delle World Series of Poker o di altri circuiti sono strutturate alla perfezione. Essendo un gioco per soldi e che impone (o imponeva pre Covid-19) anche tanti giorni di viaggio e di sforzo fisico per spostarsi di location in location, è davvero difficile avere un minimo comune denominatore in grado di raccordare in maniera uniforme tutti questi fattori.
Il riferimento è alla top ten dei poker players più forti di sempre, stilata dallo stimatissimo collega giornalista e blogger, Remko Rinkema col quale abbiamo avuto il piacere di scrivere a due mani qualche pagina di report. Remko fa bene, ovvio, soprattutto a livello social, a buttare giù una sua speciale classifica. Ha le competenze per farlo, anche l’esperienza diretta che, per ragioni geografiche e nonostante abbiamo viaggiato tantissimo negli ultimi 12 anni, a noi manca.
Ma rimane sempre, per noi e anche per altri, una classifica opinabilissima seppur, rispettabilissima, come detto. Ci divertiremo, tra qualche giorno a fare la classifica dei migliori 10 players italiani di sempre ma sarà davvero difficile non lasciare qualche scontento.
A criticare fortemente la lista di Rinkema, che postiamo subito qui sotto, è stato Doyle Brunson. Phil Ivey e Stu Ungar al vertice non sono una grande sorpresa. Ivey ha il rispetto dei suoi coetanei più di chiunque altro negli ultimi due decenni, e Ungar è conosciuto come il ragazzo che aveva tutto il talento del mondo ma lo ha sperperato ed è anche scomparso troppo presto.
Brunson la pensa diversamente. “Porta i giocatori nella Bobby’s room (ormai non più, Ndr). Guarda come se la cavano con ragazzi privi di talento come Rast, Siever, Angry, Johnny World, Ray D, Oppie e tutti gli altri clienti abituali”. Per Doyle, Chip Reese dovrebbe essere in cima alla lista. Ma non è una novità. E in molti la pensano così. La menzione della Bobby’s Room da parte di Doyle mira al fatto che tutti nella lista di Rinkema si sono fatti un nome giocando a tornei dal vivo o heads-up cash o ancor prima online, ad eccezione di Reese e Brunson che erano già decenni fa erano noti per molto più versatili.
Tra questi 10 per noi manca un certo Bryn Kenney che, a detta dei nostri top campioni come Dario Sammartino e Mustapha Kanit, è davvero un fenomeno assoluto. Non usa solver e live è un fenomeno assoluto. Qualcuno dice anche Mike McDonald e Dan Colman. Noi pensavamo ad un certo Jason Mercier cui, però, è mancata la continuità specie negli ultimi anni. Ma uno che non può già mancare in questa top ten è Justin Bonomo con 53,2 milioni di dollari di soldi vinti nei tornei ufficiali e una regolarità imbarazzante negli ultimi anni. Forse il problema è che i numeri sono arrivati a livello high stakes e ci vorrebbe una maggiore duttilità in altre varianti ed esperienze di gioco. Ma cosa vogliamo dire ad un player del genere? Certo vedendo la classifica di Remko è davvero difficile infilare qualche nome e forse bisognerebbe lavorare sulle posizioni della top ten stessa. E per voi, chi è il migliore della storia? E anche d’Italia?
La top ten di Rinkema:
1. @philivey
2. Stu Ungar
3. @ViktorBlom
4. @junglemandan
4. @PhilGalfond
5. @benjamin_sulsky
6. @TomDwan
7. Chip Reese
8. @RealKidPoker
9. @CrownUpGuy
10. @TexDolly