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Il mistero della poker room di Johnny Chan: colpa del socio o crisi nera?

07 dicembre 2021 - 08:27

Sarebbe colpa del socio di Johnny Chan, scappato coi soldi, la chiusura dell'88 Social poker club di Houston ma Matusow potrebbe rilevare la sala. 

Scritto da Ca
Il mistero della poker room di Johnny Chan: colpa del socio o crisi nera?

Si tinge sempre più di giallo la storia dell’88 Social poker club di Johnny Chan a Houston, in Texas, che ha misteriosamente chiuso i battenti lo scorso fine settimana, senza dare nessun annuncio ai players e lasciando chiuse a chiave nelle sue cage, le chips ancora da convertire in dollari sempre dei reg della room. A cercare di fare luce sul fatto è stato Mike Matusow nel suo podcast "The Mouthpiece" dove Chan non è intervenuto, ma ha raccontato all’amico di essere stato derubato dal socio mentre lui era a Las Vegas a giocare le World Series of Poker. Un alibi di ferro, insomma, anche se sembra strano che il socio sia sparito nel nulla. Certo, basta un debito di gioco inevaso o una brutta situazione per far saltare tutto.

Intanto i players sperano in una risoluzione della questione e sembra anche che Matusow sia intenzionato a rivelare la room per evitare il collasso. Evidentemente i debiti da coprire non sono poi così tanti.

Tuttavia a far venire dubbi sulla situazione in generale sono anche le condizioni dell’azzardo in Texas. Il gioco è tecnicamente illegale ma le room sono riuscite ad aprire senza riscuotere rake ma addebitando delle quote di iscrizione ai players per giocare. Ma come spesso è accaduto nella storia del mondo del poker, c’è il rischio che la politica prima o poi faccia cadere la spada di Damocle che pende sulla testa di questi proprietari di poker room. Le sale sono cresciute tantissimo e se qualcuno passa il segno della zona grigia in cui già opera, allora c’è il rischio che si possa arrivare ad una reprimenda forte e netta.

Tornando a Chan, i primi segnali che la sala non andasse benissimo sono arrivati dalla cancellazione delle series che si dovevano tenere proprio in questi giorni di dicembre. Mancavano i soldi per coprire i garantiti e il rischio di bucare non era sostenibile. Tornei annullati e poi la chiusura.
Matusow è sembrato molto scettico nel podcast ma potrebbe addirittura investire nel club che, in effetti, era cresciuto molto prima della crisi di questi giorni. Alla luce del quadro normativo e del rischio di uno Tsunami di repressioni di polizia, forse è meglio che The Mouth tenga bocca e portafogli chiusi per un po’. Almeno in Texas.

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