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Alberto Forti, manager di gaming bloccato a Las Vegas: 'Vi racconto la mia storia'

20 marzo 2020 - 11:09

Il manager italiano bloccato a Las Vegas e con sospetto caso di coronavirus racconta a Gioconewspoker la sua storia e la città in piena emergenza. 

Scritto da Cesare Antonini

Un amico, Marco Tomassini, ci gira per caso delle foto e dei video di Las Vegas totalmente vuota e ci viene un colpo al cuore. Per ora scampato al Coronavirus ho pensato “qui muoio d’infarto secco”. Per chi c’è stato o l’ha vista nei film o nelle foto sul web, immagini del genere non possono che essere un’immagine scioccante. Quindi approfondiamo la cosa e scopriamo che quelle foto le ha realizzate un manager italiano, Alberto Forti, di Bra, Alba, provincia di Cuneo, Piemonte, rimasto “semi intrappolato” nella Sin City dove vive alternando un mese in Italia e un mese negli States: “Ero qui e stavamo per fare un’installazione con l’azienda per cui collaboro per il Draft Nfl del prossimo 23 aprile e stavamo lavorando anche per il nuovo stadio dei Los Angeles Raiders sempre qui a Vegas. Da un giorno all’altro - racconta a Gioconewspoker.it Alberto Forti - hanno deciso di chiudere tutto”. 

Dopo che Trump ha realizzato, arrivati i primi positivi, in America hanno chiuso senza tentennamenti: “Pensate che negli hotel come il Caesars Palace, anche se prima ha chiuso l’Mgm e poi il Wynn, hanno chiuso e liberato tutte le stanze senza dare preavviso, il giorno prima. Un danno importante se pensate che si aspettavano presenze per il 75% delle strutture ma hanno preferito non far arrivare nessun turista e azzerare tutto per tutelare la salute pubblica. Sono aperti giusto i fast food col servizio drive trought e i supermercati”. 

La situazione, segnala Forti, è già pazzesca: “La merce qui è esaurita davvero perché il provvedimento è stato repentino. Dagli scaffali manca la carta igienica, che arriverà solo domani (oggi, venerdì 20 marzo, ndr), le salviettine di carta, le mascherine e anche la carne. Ovviamente sono esaurite già le riserve di Amuchina e delle varie marche di hand sanizer che ci sono qua. Per bere un caffè sono dovuto arrivare ad un chilometro dall’Aria Casinò (Forti abita in una tower residenziale tra questa casa da gioco e il Cosmopolitan dove pare abiti anche Andrea Buonocore, player ormai cittadino di Las Vegas, ndr) e mi sono dovuto accontentare di una di quelle lattine fredde di Starbucks. Inoltre nella mia tower hanno chiuso tutti gli spazi comuni, la piscina, la lounge e la board room, non si può andare da nessuna parte”. 

E Alberto si è anche spaventato e ci racconta la sua storia oltre alla situazione della città dal punto di vista sanitario: “Il governatore del Nevada ha bloccato tutto per disincentivare i turisti a venire. In effetti i posti di terapia intensiva non coprono neanche i residenti, figuriamoci i visitatori. Io ho avuto probabilmente un caso sospetto di coronavirus a detta dei medici di Vegas. Già dal 4 febbraio avevo una forte tosse e una congestione nasale. Ho fatto una lastra che all’assicurazione, insieme alle cure, è costata 4.600 dollari. Sono tornato il 20 febbraio in ospedale  e mi hanno eseguito un’analisi batteriologica del sangue e il medico mi ha diagnosticato un caso sospetto di coronavirus. Però in ospedale non avevano i tamponi che arriveranno solo adesso. Prima che Trump dicesse che i tamponi non si pagano, questi costavano 3.600 dollari. Ma devi ripeterne tre e il costo sarebbe salito a 10.000 dollari. In caso di pandemia le assicurazioni non pagano e se ti devi ricoverare un letto costa 10mila dollari, figuriamoci a chi prende il coronavirus e non è coperto dalle assicurazioni. Per questo credo che i numeri del Nevada siano poco attendibili. Ora che i tamponi sono gratis potremmo avere dati reali ma, secondo me, Las Vegas è piena”. 

A Las Vegas, però, la gente si è chiusa in casa davvero: “Qui tutti rispettano le regole e la quarantena è davvero una quarantena”, prosegue Forti, 
Il manager piemontese lavora con il gaming e con un’azienda tedesca, Robokeeper, che avrebbe dovuto installare per la Nfl e anche per il Golden Knights, la squadra di Hockey di Las Vegas che gioca nella Nhl: “Un danno da centinaia di migliaia di dollari, per ora. Inoltre a maggio 2021 ho in progetto di aprire un locale studiato sul modello dell’Hard Rock Café solo legato al calcio e dove ci saranno tantissime memorabilia dei campioni di tutto il mondo”. In bocca al lupo, quindi, e l’augurio che va a Forti e a tutti noi di poter riprendere a lavorare normalmente. 

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