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L'Osservatorio del gioco online ignora la liquidità condivisa: Italia sempre più lontana?

13 aprile 2018 - 13:46

Nel dibattito dell'Osservatorio del gioco online del Politecnico di Milano nessun accenno alla liquidità condivisa di poker. 

Scritto da Cesare Antonini

Il gioco online sezionato e “vivisezionato” al centesimo di euro con interessanti e ficcanti dati e prospettive per il futuro nella presentazione annuale dei dati del Politecnico di Milano, Osservatorio dell'iGaming. Ma, a parte il gioco mobile che è comunque destinato ad occupare copiose porzioni di quote di mercato grazie allo sviluppo tecnologico incessante, non si è minimamente accennato alla prospettiva della liquidità internazionale e quindi dell’ingresso dell’Italia nel mercato già partito, almeno in due paesi europei e almeno in un network transfrontaliero creato da un solo operatore come PokerStars. Sono intervenuti Roberto Fanelli, direttore della Direzione centrale gestione tributi e monopolio giochi dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ma soprattutto la dirigente dell'ufficio gioco online Adm, Daria Petralia. Nei loro interventi nessun accenno alla pooled liquidity e alla possibilità di rispettare quell’accordo siglato proprio a Roma, in casa nostra, nel luglio del 2017.

 

Nel giro di 6 mesi Francia e Spagna sono partite. Il Portogallo sta per entrare e noi, che eravamo i “capo cordata”, siamo invece rimasti a guardare. Ma, come spesso accade per alcuni segmenti o progetti di settore, siamo caduti nel dimenticatoio più nero e preoccupante. Nessuno parla, nessuno dice se si andrà avanti o no o se si farà o no. In una parola sola tradurremmo questa situazione con il termine “imbarazzo”. Imbarazzo che pare sembra ci sia stato anche durante la presentazione dei dati dell’Osservatorio. O meglio, è stato evitato non parlando di liquidità condivisa essendoci operatori favorevoli e società contrarie allo sviluppo del gioco online in quel senso. Daria Petralia ha puntato tutto sul regime concessorio: “Se l’Osservatorio sul gioco online ha raggiunto oggi il suo ottavo anno di attività, per un risultato sicuramente importante tenendo anche della giovinezza di questo mercato, mi piace ricordare come siano trascorsi anche già sette anni dalla pubblicazione del Libro Verde sul gioco online da parte della Commissione Europea il quale già all’epoca indicava il modello italiano e il nostro sistema concessorio quale modello di riferimento da seguire per via delle garanzie in grado di offrire in termini di controllo del settore, sicurezza dei consumatori e presidio di legalità. E oggi lo siamo più che mai, tenendo conto anche degli importanti risultati raggiunti che vengono discussi oggi, imponendo una riflessione generale su quanto sia importante è indispensabile mantenere il regime concessorio e rafforzarlo nel tempo”.  Dal punto di vista dei numeri relativi alla raccolta e spesa dei giocatori, Petralia evidenzia come lo spostamento dei giocatori dal fisico all’online di cui si parlava anni fa, alle origini del settore, “sta diventando oggi una realtà, come de resto è inevitabile guardando la mutazione delle abitudini degli italiani e la sempre maggiore penetrazione degli smartphone e di internet tra i consumatori. Oggi la quota del gioco online rispetto a quella del fisico è cresciuta notevolmente ed è un passaggio di cui tenere conto soprattutto per il futuro”. Fanelli ha affrontato il tema del gioco ancor più nel senso del controllo e della sicurezza delle attività del settore.

Eppure alla vigilia dell’Osservatorio, sulla nostra rivista mensile Gioco News, Samuele Fraternali, direttore del progetto, aveva accennato a qualcosa su nostro stimolo. Due temi che ricorrono spesso e che sono legati al gioco online: criptovalute e liquidità internazionale, avremo qualche dato o solo qualche tendenza, avevamo chiesto? “Abbiamo toccato marginalmente questi temi. Sono comunque convinto che la liquidità potrà avere un impatto sul poker ma non sappiamo dire in quale misura. Allo stesso modo seguiamo da vicino le cryptocurrencies ma per adesso è troppo presto per chiudere un'analisi e presentare dati e tendenze di mercato”. Quindi la liquidità avrebbe dato un impulso al settore. Significa che qualcosa accadrà? Rimane il fatto è che non parlare di un accordo in essere e firmato in casa nostra e che riguarda una delle poche possibilità di sviluppo del poker e di tutti i giochi di questo settore, è sembrato alquanto bizzarro se non assai errato.

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