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Ice Vox, Trucco: 'Liquidità condivisa un successo, Italia aderisca'

04 febbraio 2019 - 15:57

 Marco Trucco (Stars Group) sottolinea il successo della liquidità condivisa alla conferenza di Ice Vox organizzata da GiocoNews.it sul tema.

Scritto da Redazione

Londra - “La liquidità condivisa è un successo e le cifre di mercato che i regolatori condividono sono chiare. Ma questa è solo una parte della storia. Come operatori vediamo anche il miglioramento degli indicatori sul coinvolgimento dei giocatori: più giorni di attività, più giocatori unici ogni trimestre, più depositi netti. Questo è ciò che è veramente importante. Non eravamo sorpresi che ciò sarebbe accaduto, è l'effetto di rete del poker. Ma posso dire che non ci aspettavamo risultati così forti”.

 

Lo sottolinea Marco Trucco, Associate director Media and market development di Stars Group, alla tavola rotonda tra regolatori europei organizzata da GiocoNews.it a Londra, in occasione del ciclo di conferenze internazionali Ice Vox ospitato dalla fiera di settore Ice London, intitolata “Liquidità internazionale: un boost per il business e per la cooperazione europea”, oggi, 4 febbraio.
 
“Chiaramente, ci sono delle differenze tra i risultati dei vari Paesi. Perché?
L'Europa meridionale è ora un singolo ecosistema di poker e le cifre specifiche per Paese vanno analizzate con cautela. Ad esempio il tasso di vincite e perdite non è lo stesso in Francia, Spagna e Portogallo. Parlando in generale, almeno su PokerStars, i giocatori spagnoli vincono più dei giocatori francesi.
 
Più vincite vanno in Spagna più i volumi e la rake aumentano in Spagna, ciò si traduce in quella che 'sembra' una crescita maggiore in Spagna in termini di volumi e Ggr. Ma pensare che la Spagna stia crescendo più della Francia sarebbe fuorviante. In Francia vediamo una forte crescita dei depositi netti, che è un indicatore altrettanto importante della salute del mercato e significa che la liquidità condivisa ha ridato energia al verticale anche in Francia”, prosegue Trucco.
 
“E così possiamo investire di più, pubblicizzare di più, creare più momenti vincenti.
 
Un giocatore spagnolo, Ramon Colillas, si è qualificato attraverso uno degli eventi di poker dal vivo che sponsorizziamo in Spagna per il PokerStars Player Championship alle Bahamas.
 
Lo ha vinto e ora ha 5 milioni di euro in più in banca. Queste sono le storie che possono accadere in un fiorente mercato di poker. Possiamo investire per far accadere storie come queste e crescere ulteriormente.
 
Possiamo essere soddisfatti? Sì. Crediamo che sia sufficiente per sostenere il poker a lungo termine in Francia, Spagna e Portogallo? Sfortunatamente no. La liquidità condivisa è stata una boccata d'ossigeno ma il mercato è ancora troppo piccolo. Per i nostri giocatori di PokerStars la liquidità potrebbe essere abbastanza buona per un po' di tempo, ma per gli operatori più piccoli dubito che abbia aiutato molto. Il mercato rimane molto concentrato e non competitivo. E vogliamo che il poker rimanga un verticale profittevole anche per i nostri concorrenti.
 
Ora, io sono italiano, il nostro moderatore è italiano e l'organizzatore del panel è italiano. Quindi presumo che la prossima domanda sia: quando entrerà l'Italia?
La verità è che la liquidità condivisa è stata fermata da alcuni dei nostri concorrenti italiani per ragioni commerciali. Avevano un potere di lobby migliore in quel momento e sono riusciti a fermarla. E’andata così, fa parte del gioco.
 
Poi sono arrivate le elezioni che hanno dato potere a un governo che sembra molto felice di 'punire' l'industria. Ma posso dire che, nonostante tutto, l'Italia può ancora aderire.
 
Ho parlato personalmente con i politici di tutti gli schieramenti. Nessuno è contro la liquidità condivisa, a loro va bene. Gli effetti delle pressioni negative passate sono spariti. Non ci sono problemi politici. Il problema è che la liquidità condivisa è stata fermata e non è ancora tornata all'ordine del giorno di Adm.
 
Recentemente ho avuto un incontro con il nuovo capo di Adm, Benedetto Mineo, e bisognerà essere un pò più convincenti per dare priorità alla liquidità condivisa. Ma non vi è alcun motivo esterno per ritardare ulteriormente. È solo questione di firmare un documento tecnico.
 
Continueremo a spingere, ma non è abbastanza. Suggerisco e invito i regolatori francesi, spagnoli e portoghesi a raggiungere l'Italia e chiedere che l'accordo sia eseguito.
Una liquidità condivisa con l'Italia sarebbe abbastanza consistente da essere sostenibile a lungo termine e l'aggiunta dell'Italia significherebbe maggiori entrate, concorrenza e crescita anche per Francia, Spagna e Portogallo”.

 

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