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SPECIALE ONLINE, Microgame: 'Multicanalità e innovazione faranno la differenza'

23 maggio 2020 - 07:51

Marco Castaldo, ceo Microgame: 'Multicanalità e investimenti su strumenti innovativi faranno la differenza'.

Scritto da Ca

Interessante cercare di comprendere come ha affrontato e come ha reagito un'azienda come Microgame che lavora sia sul retail che con i suoi storici canali online. A fare il punto nello speciale online Gioco News nel magazine di maggio, il Ceo, Marco Castaldo: “La nostra azienda, passata allo smart working da subito, non si è mai fermata, anzi il nostro carico di lavoro è aumentato notevolmente.  Ci siamo trovati ad affrontare nuove sfide, le esigenze dei nostri clienti sono cambiate e noi li abbiamo aiutati ad adeguare i loro modelli di business.  Inoltre abbiamo chiuso numerosi contratti con nuovi concessionari e siamo al lavoro per far partire la loro attività. Tutto merito dei nostri dipendenti che ringrazio personalmente”.

Dicevamo del retail: “Il modello multicanale che da sempre implementiamo per i nostri clienti è sicuramente il primo strumento per superare l’emergenza. Consideriamo che in questo momento migliaia di punti fisici affiliati con il network di clienti Microgame, anche con le saracinesche abbassate, stanno riuscendo a sostenere le proprie attività grazie ai proventi derivanti dalle affiliazioni. Per il futuro, possiamo affermare che l’integrazione di una proposta da remoto con il servizio in-store è ormai obbligatoria per qualsiasi operatore di gioco a terra”.

Modello da seguire più che mai: “Senza dubbio – prosegue Castaldo - il modello che sosteniamo da sempre è sempre più centrale. Il tema però, non riguarda solo l’integrazione dell’offerta online per i negozi e punti vendita, ma anche e soprattutto l’evoluzione del modello di affiliazione a terra e delle strategie di multicanalità. Ad esempio, l’utilizzo di strumenti Crm per la gestione del rapporto diretto con i giocatori diventa cruciale per operatori online che storicamente si avvalevano di un modello prevalentemente 'push' tramite i Punti vendita ricariche. Che fare quando il Pvr è chiuso se non si è coltivato un rapporto diretto con il giocatore?”.

Servirà comunque un sostegno dall'alto? “Mi auguro che vi sia supporto finanziario in particolare per i piccoli operatori del retail. In secondo luogo, servono certezze operative e regole chiare per permettere ai punti vendita e agli operatori di gioco di ripartire prima possibile. In generale, auspico che chi ci governa possa tornare a considerarci un settore industriale, per intraprendere una strada di riforma razionale del settore ascoltando tutti gli stakeholders”.

Avete messo in piedi nuove strategie e nuovi strumenti online e digitali anti crisi? “Da tempo lavoriamo allo sviluppo di prodotti tecnologici che consentissero da un lato di evolvere il modello del Punto vendita ricariche e dall’altro di strutturare l’esperienza dell’utente finale. Oggi il punto vendita rimane fondamentale per la parte relativa all’acquisizione del giocatore e ovviamente per la sua funzione sociale di aggregazione, ma l’esperienza degli utenti ed il loro intrattenimento è gestito direttamente dall’operatore grazie ai nuovi strumenti di analisi e predittivi su cui l’azienda ha investito in questi anni. Con moltissimi Pvr chiusi, questi strumenti, integrati nella piattaforma Microgame, stanno facendo la differenza per i nostri clienti”.

Cosa succederà dopo la tempesta? “La storia ci insegna che le crisi aiutano le industrie sane e forti mentre accelerano il processo di scomparsa delle aziende deboli. Chi in questi anni ha lavorato sul lungo termine, investendo in tecnologia e user experience uscirà rafforzato da questa crisi, chi invece si è focalizzato soprattutto su investimenti nel canale di affiliazione e nelle promozioni ignorando le esigenze e i desideri dei giocatori sarà giustamente spazzato via”, conclude Castaldo.

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