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Alessio Fratti, tra poker live e Bitcoin: 'Ecco perché le criptovalute sono un business imperdibile'

05 maggio 2021 - 11:13

La storia di Alessio Fratti, ottimo giocatore di Hold'em approdato nel mondo dei Bitcoin e del Mining. Assonanze, similitudini e skills necessarie, ecco tutto quello che c'è da sapere.

Scritto da Cesare Antonini

Che fosse un brillante quello l'avevamo capito subito, noi di Gioco News, impegnati per anni a seguire tornei di poker live in tutto il mondo. Poi abbiamo scoperto una persona meravigliosa e assolutamente decisa e intraprendente. Lui è Alessio Fratti, ve lo presentiamo, tranquilli, e da poker player (ma è anche calciatore e ha investito anche su un suo brand di abbigliamento) è approdato nel mondo della tecnologia blockchain, dei Bitcoin, delle criptovalute e di un concetto a molti ancora sconosciuto, il Mining.

Qual è, quindi, la storia di Ale Fratti? Partiamo dal suo approccio col mondo Bitcoin: “Avevo già sentito parlare di Bitcoin nel 2012 quando ero a Las Vegas per giocare le World Series of Poker. All'epoca non approfondii l’argomento perché non avevo compreso la reale opportunità in questo ambito. Tornando indietro avrei potuto cogliere subito l'occasione. Spesso capita che uno si lasci sfuggire situazioni, per mancata voglia di approfondire o perché preso da tutt'altro, nel mio caso approfondire mi avrebbe consentito di affacciarmi e appassionarmi ben prima a questo mondo dalle enormi potenzialità”.

Poi, però, la convinzione è maturata: “Sì, intorno all’estate 2019, ho iniziato a muovere i primi passi nel settore insieme a Marco “Magicbox” Bognanni (un altro giocatore di poker molto importante e che ha sfiorato anche un titolo Wsop! Ndr) e ora siamo focus in questo settore fantastico e, al contempo, redditizio. Difficilmente ricapiterà un'occasione del genere negli anni a venire”.

Il poker, dicevamo, c'entra sempre e comunque sulla strada del destino di Fratti e dell'amico Bognanni: “Sì possiamo proprio dire che il poker è stato determinante. A partire dalla conoscenza del fenomeno avvenuta a Las Vegas ma soprattutto per le attitudini che avevo sviluppato nell'Hold'em che sono molto simili a quelle necessarie per lavorare nelle criptovalute. E, come detto, abbiamo intrapreso questa avventura con Marco che ho conosciuto proprio ai tavoli da gioco. Ma la fortuna che ha un giocatore di poker che si relaziona in questo settore (e come dicevamo sono tanti gli esempi di questa correlazione, Ndr) è che i Bitcoin nel breve periodo possono avere una volatilità molto alta e puoi vedere il tuo portafoglio che cresce o diminuisce dal giorno alla notte e c’è una similitudine importante proprio con quello che accade al bankroll ai tavoli da gioco. Tuttavia, Bitcoin, sul lungo periodo, ti fa apparire vincente ma nel breve le similitudini sono enormi. Questo ci porta alla seconda somiglianza importante: bisogna avere molta pazienza in questo settore, così come nel poker. Io non mi occupo di trading ma, nello specifico, di mining di Bitcoin”.

Giornalisti vuol dire essere molto curiosi e noi vogliamo subito sapere cos'è il mining da uno dei principali esperti, ormai, di questa pratica: “Fare Mining vuol dire accumulare Bitcoin quotidianamente per cercare di sfruttare la sua crescita nel lungo periodo – analizza Alessio - collaboro dal 2019 con un’azienda che ha come fiore all'occhiello il Mining Industriale.
Diamo la possibilità di noleggiare ai clienti le migliori macchine (computer) sul mercato che tutti i giorni produrranno Bitcoin che finiranno direttamente nel wallet (portafoglio) dei clienti. E’ frutto del loro lavoro. Ma spieghiamo, per i meno preparati, perché si possono produrre Bitcoin attraverso il Mining. Partiamo da un presupposto: per far sì che le transazioni di Bitcoin vengano verificate e permettere a tutta la rete di essere sicura il mining deve esistere ed esisterà sempre. Il perno sul quale si fonda la blockchain (catena di blocchi) di Bitcoin è la decentralizzazione. Vuol dire che non c'è un ente centrale che la governa, ma riesce ad autogestirsi attraverso una quantità elevata di computer che collaborano tra di loro per arrivare a verificare le diverse transazioni nella rete.
Questi computer arrivano a fare trilioni di calcoli al secondo per convalidare i vari blocchi di transazioni, ogni blocco racchiude tutte le transazioni fatte all'incirca in una decina di minuti. Ogni volta che viene verificato un blocco i minatori ricevono automaticamente una ricompensa dal protocollo Bitcoin per l'operazione svolta. Questa ricompensa è l'estrazione di nuova moneta che, a tutti gli effetti, è denaro”.

Ma non è un lavoro per tutti, giusto? "Altroché, la mia azienda nasce proprio con questo obiettivo, rendere il mining semplice per tutti coloro che credono nel Bitcoin. Perché tutti possono noleggiare la propria macchina per il mining o porzione di essa. Però, ad oggi, è molto complesso mettere in piedi una farm per minare Bitcoin. Per essere competitivi servono le migliori macchine sul mercato, come dicevo, ma serve anche abbattere i costi il più possibile; e per farlo ormai servono investimenti a livello industriale. Si guadagna su grande scala, fare per conto proprio non è remunerativo”.

Un tema fondamentale è stato sfiorato: la sicurezza, nella blockchain, nelle criptovalute, è fondamentale ed è quello che ha sancito finora il suo successo. Dalla tua esperienza cosa diresti a chi vuole approcciarsi a questo settore? “I pericoli e le truffe esistono in tanti settori e in un mercato così nuovo e complesso da capire per i neofiti è facilissimo incappare in qualche operazione poco trasparente – analizza Fratti – nel mondo Crypto ci sono diverse società purtroppo che nascono senza fondamenta solide ed ideali sani, con l'intento proprio di compiere attività fraudolente. E' capitato di sentire che qualcuno abbia perso tutto dopo aver investito in Bitcoin, ma la tecnologia blockchain è sicurissima e se si viene truffati non è certo colpa di Bitcoin, ma piuttosto perché si sono affidati i propri Bitcoin ad aziende terze tutt'altro che oneste. E il problema nasce proprio dall'ignoranza in materia e dalla facilità di imbrogliare il neofita assoluto del settore che cerca facili guadagni”.

Approfondiamo, quindi, l'occasione di tuffarsi in questo meraviglioso mondo: “L'occasione è talmente grande e alla portata di tutti (ricordiamoci che bitcoin nasce per questo) che non sfruttarla sarebbe più rischioso dei pericoli che potrebbero esserci qualora si dovessero investire soldi (informandosi o affidandosi ad esperti) in questo campo. Prima di tutto va capito il concetto di base: stiamo investendo in primis in tecnologia, alla base di bitcoin c'è la tecnologia blockchain. La blockchain è tra le tecnologie più avanzate disponibili al mondo. La prima applicazione di questi elevati sistemi crittografici è stata bitcoin. Nasce la blockchain quando nasce Bitcoin. La prospettiva di crescita è ancora molto alta e ci saranno ancora grosse opportunità. Basti pensare a quanto ci crede Tesla, alla platea di milioni di utenti PayPal che potranno transare in Bitcoin e anche a quanto ci stia investendo BlackRock, società finanziaria americana leader del settore finanziario. Ma la cosa più importante è che si sta andando verso una direzione digitale e a qualcosa di molto diverso dalla moneta di Stato. Quest'ultima si svaluta nel tempo, a causa dell'immissione costante di moneta da parte degli enti centrali, aumentando sempre più il tasso di inflazione, facendo si che il nostro denaro perda continuamente potere d'acquisto sull'indice del consumo mentre i Bitcoin tendono a rivalutarsi, essendo un bene scarso con un tetto massimo di 21 milioni, perché il tasso di immissione sul mercato è fisso e ogni 4 anni si dimezza. Per questi motivi viene definito "oro digitale" e si sta sempre più consolidando l'idea di definirlo "riserva di valore". I Bitcoin, per farla breve, non si stampano a piacere, e il suo valore è determinato semplicemente dalla domanda e dall'offerta sul mercato”.

Ma a questo punto a quanto può arrivare un Bitcoin: “Non occupandomi di trading è complesso fare previsioni accurate per me – spiega Fratti – alcuni professionisti parlano di 80mila dollari o anche di più entro fine anno. Ci sono modelli di stima molto attendibili che vedono Bitcoin a 1milione ma è davvero difficile capire dove possiamo arrivare nel breve periodo. Di sicuro la tecnologia che è alla base, la blockchain, sta trovando applicazione in tanti settori dell'economia mondiale, dai social agli alimentari in ambito sanitario e farmaceutico. E questa è una garanzia di qualità”.

Parliamo, però, anche un po' di poker: hai mollato del tutto il gioco? “Diciamo che il passaggio a questo nuovo progetto è stato graduale ma al momento, passati quasi due anni, ho veramente poco tempo per dedicarmi come prima al poker. Gioco e grindo molto meno ma mi tengo in allenamento e non lo abbandonerò mai totalmente”.

Io e te ci siamo spesso visti a Vegas. Le Wsop d'autunno? Ci stimolano assai? “Qui tocchi un tasto dolente. Manco dal 2018 dopo sette anni in cui ho giocato consecutivamente i campionati del mondo di poker. Ho visto le date ufficiali di inizio e dico solo che si sta già pensando ad un blitz di qualche settimana! Las Vegas, per me, è un posto fantastico e partirei domani”, conclude Fratti e siamo d'accordissimo con lui. A Vegas!

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