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Simone Ricci (Wsop): 'Big50 poker di record mondiali, ecco la 'ricetta' del successo'

03 giugno 2019 - 08:24

Il Big50 Wsop centra un poker di record e scrive la storia dell'hold'em mondiale: il commento di Simoner Ricci, manager delle series e tra gli autori del successo. 

Scritto da Cesare Antonini

“Come si costruiscono questi successi? Sicuramente non svegliandosi la mattina e dicendo ‘oggi facciamo il Big50’! Studio, preparazione, marketing, analisi di mercato e un pizzico di fantasia è la ricetta che ci ha portato al record dei record per il poker live mondiale”. Simone Ricci, manager Caesars Entertainment e del team Wsop, gongola, da Las Vegas, quando uno dei tanti monitor delle immense sale del Rio Casino segna ben 9.166 entries, cose mai viste: “Aspettiamo i numeri ufficiali ma cifre del genere rappresentano un risultato pazzesco - prosegue Ricci a Gioconewspoker.it - il numero totale dovrebbe aggirarsi (in attesa del conteggio esatto delle entries da parte delle Wsop, ndr) intorno a quota 28.439. Abbiamo in gioco oltre 1,4 miliardi di gettoni e pensate all’heads up quando ci potrebbe essere un all in da 1 ‘billione’ di gettoni!”.

Roba da non stare nella pelle. Ricci tira giù le prime analisi: “Abbiamo centrato 4 record per questo torneo: il più grande field della storia del poker, il payout più importante da oltre 4mila players pagati anche se dobbiamo aspettare tutti i conteggi ufficiali, il più grande flight di sempre il Day1D con oltre 9mila giocatori e il torneo con più chips in gioco di sempre, 1 miliardo e 400 milioni! Far parte di questo team è sempre più entusiasmante e lavorare con il direttore esecutivo Ty Stewart, il td Jack Effel e il collega Gregori Chochon è sempre un piacere immenso”.

L’Italia, in attesa di capire se qualcuno dei nostri riuscirà a mettere le mani sulla prima moneta o sui premi migliori, può festeggiare proprio per la presenza di Simone Ricci, colonna portante ormai da sei edizioni, di un festival mondiale sempre in crescita.

Insistiamo sulla ricetta, “ingredienti segreti” a parte che le Series terranno per se: “Come detto non è facilissimo e non è scontato - prosegue Ricci - si parte da un’approfondita analisi di mercato cercando di capire al meglio le preferenze dei player a livello global. Poi serve anche un po’ di fantasia, un pizzico di marketing come la prima entry che era ‘rake free’ e curare i dettagli con la massima attenzione. Abbiamo capito che i giocatori ‘medi’ vogliono valore che si traduce in un buy in moderato, un grande stack di partenza e una struttura giocabile”.
Poi c’è il lavoro “sul campo”, o sarebbe meglio dire “sul tavolo” da fare: “Studio, preparazione ma anche a livello logistico di staff, di dealer, di chips, payout, pagamenti alla ‘cage’, file, servizi e tanto altro ancora - spiega Simone Ricci -  abbiamo 538 tavoli di cui 520 in questi giorni sono sempre stati usati per il Big50. La forza del brand oggi l’abbiamo vista e vissuta sul campo considerando che ci sono state code anche di 4 ore ma nessuna lamentela. Tutti hanno capito il grande sforzo e tutti vogliono giocare le Wsop e questi tornei super deep e strutturati che mettono in palio cifre da capogiro a fronte di un investimento moderatissimo”.
In gioco tutti, ma proprio tutti: “Si sono schierati anche i top pro come Phil Hellmuth, Daniel Negreanu, Shaun Debb e tanti altri ancora. Lo vogliono giocare per esserci ma anche perché qualora qualcuno di loro dovesse arrivare in fondo prenderebbe tantissimi punti per la classifica Player of the Year”.
Si continua coi record: “Stiamo analizzando già tutto e possiamo dire anche che, a livello globale, nessun altro evento muove così tante persone all’interno delle nostre properties. Il Rio Casino non ha mai avuto un’affluenza del genere in tutta la storia delle Wsop. Per farvi capire del livello di affluenza, abbiamo totalizzato 16mila giocatori unici che equivalgono agli spettatori dell’arena della squadra di hockey di Las Vegas (o di una squadra di medio livello della nostra Serie A, ndr)!”, conclude Ricci.

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