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Gabriele Borgnis: 'Soddisfazione National HU ma il main game è il cash'

28 febbraio 2017 - 11:22

Chi è Gabriele Borgnis, vincitore della terza edizione del National heads Up di Campione d'Italia? Ecco la sua storia. 

Scritto da Cesare Antonini

E' il successore di Andrea Benelli e Federico Piroddi, Gabriele Borgnis, in uno dei format più importanti del poker live italiano che ha preso il via tra la fine del 2016 e il 2017, il National Heads Up Campione d'Italia. Aveva giocato sia il 330 euro dell'esordio a fine dicembre e il 550 di gennaio sfiorando l'itm. Stavolta, però, Gabriele Borgnis, italiano trapiantato ormai in Svizzera (Locarno per la precisione, dove lavora nella ristorazione), non si è lasciato sfuggire il successo e ha vinto la terza edizione del NH Campione d'Italia.
"Ci tenevo e il format mi piace tantissimo. La prima edizione non era andata bene, poi nella seconda sono uscito contro un certo Simone Speranza che ribaltò il mio 1-0 iniziale e ho sfiorato l'itm. Peccato perché lo avevo sempre accorciato nelle altre due sfide ma poi era riuscito a sopraffarmi. Stavolta non mi sono lasciato scappare l'occasione".


Nella terza edizione ha perso solo un heads up su 11 giocati. Un ruolino di marcia che non poteva che portarlo a sollevare il trofeo Cpt: "Nel primo heads up il mio avversario mi aveva confidato egli stesso di essere un occasionale. Ma, come spesso capita, sono proprio loro a metterti in maggiore difficoltà perché giocano fuori dagli schemi. Azioni senza senso e non capivo mai dove stavo nella mano. Push pre flop improvvisi, size lunghissime e mal calibrate, insomma da 1-0 per me andiamo ai resti 88 vs AQ e nel flip scendono le sue. Fa 1-1 e rischio anche di perdere nella sfida decisiva. AQ contro Q9 lui trova il 9 ma un Asso al river mi fa passare il turno. Poi è stato praticamente un successo continuo: ho vinto sempre 2-0 e ho perso solo quell'heads up nella prima sfida su 11 giocati. E di questo sono davvero contento".
Sempre vincente ma il field non era mica da ridere: "Contro Lanfranconi ho sofferto e in un colpo c'è stata la svolta vera quando lui ha AA e io coppia di 3: 3 al river. Una mano che non avrebbe spostato tantissimo ma che si è rivelata decisiva. Non siamo andati subito ai resti perché lui stava cercando di trappare e io ho comprato due strade. Poi, al river appunto, è scesa la mia e ho vinto un ottimo pot. Avversario durissimo è stato Marco Graziano col quale mi sono trovato benissimo a giocare. E' spesso con me ai tavoli cash game e lo reputo superiore a me anche per quel Ring Wsop Circuit e per il suo ottimo gioco. Ma anche se è molto forte con lui sono riuscito a esprimere il mio gioco. In heads up credo conti tantissimo sia la tecnica che il livello di pensiero e se hai davanti uno sensato le cose sono paradossalmente più semplici. Contro chi gioca a caso hai dei vantaggi ma anche molti rischi che spesso sono eccessivi e preferisci non prenderteli".
Tutto vero, ma occhio all'over thinking: "Sì è decisamente un'arma a doppio taglio specie se poi si iniziano ad avere troppi dubbi sul gioco e sui range dell'avversario. In ogni caso in questo format che ha una struttura davvero ottima, ho preferito spesso passare piuttosto che infilarmi in mani assurde e compiere hero call che magari potevano rivelarsi sanguinosi. Ho passato e gg".
Scopriamo in Borgnis un semi professionista con la testa sulle spalle. L'approccio al gioco sembra consapevole e sensatissimo.
Gli chiediamo se ci sarà dal 15 al 27 marzo per il Wsop Circuit tanto atteso: "Purtroppo inizio la stagione lavorativa e non amo mischiare il lavoro col gioco. Ed è un peccato che io non ci sia a provare a vincere qualche 'anello' e in particolare nell'heads up in programma. Peccato sia one shot, forse nella fase più inoltrata mi piacerebbe che l'organizzazione rivedesse la formula ma è il loro lavoro e fanno già molto bene. Conosco Andrea Bettelli da tanti anni e sono i numeri uno, organizzano gli eventi milgiori in circolazione. Il mio è solo un consiglio".
Più cash game che mtt comunque: "Sono prevalentemente un giocatore cash game ma ho iniziato a giocare tornei. Il cash lo trovo più avvincente ed entusiasmante oltre che più profittevole. I pro vivono col cash che reputo la migliore palestra per il poker. E' qui che impari a gestire le letture e il gioco degli avversari e credo che aiuti molto il giocatore e tutti dovrebbero giocare anche cash game. Come detto sto cercando di avvicinarmi ai tornei perché amo la competizione ed arrivare in fondo è una sensazione magnifica".
Noi sosteniamo che il cash game giocato in bankroll, comunque, sia il vero gioco d'abilità: "Concordo. Se giochi con il roll secondo le tue possibilità sei più tranquillo. Anche perché succede spesso di perdere al cash game e la bravura sta proprio nel limitare la bad run. Ci vuole disciplina, tanta. Io spesso non ce l'ho e ho tanti leak. Vorrei tanto avere le skills e la tranquillità di Claudio 'Swissy' Rinaldi che reputo uno dei più forti in circolazione soprattutto tra Campione d'Italia e dintorni".
Visto che hai citato Swissy e i tuoi leak: cosa fari per migliorarti? "Cerco di giocare con i migliori e quando mi rendo conto di aver sbagliato cerco consigli da chi è migliore di me e so che mi può aiutare sinceramente. Bisogna sempre migliorare e bisogna sapersi gestire a livello di mindset, è fondamentale".
Quindi ti rivedremo ai tavoli tra tanti mesi? "E' probabile ma, intanto, giocherò il prossimo Only The Barracudas e poi quando sarò libero continuerò con il cash game e forse qualche evento. Intanto è così ma, come si dice, rivaluteremo turn", conclude Gabriele Borgnis!

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