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Shot clock o non shot clock nel poker? Ecco cosa accadrà nei tornei live

28 novembre 2016 - 16:08

Lo shot clock continua a dividere il mondo del poker: ecco la panoramica generale dopo le posizioni di Neil Johnson di PokerStars. 

Scritto da Cesare Antonini

Shot clock sì o shot clock no. Neil Johnson, Head of Live Poker Operations di PokerStars ha recentemente espresso la sua contrarierà ad un uso smodato di questa modalità di gioco sulla quale il World Poker Tour anche sembra traccheggiare. Intanto un giovane format, l'Etop, creato da alcuni players italiani punta molto proprio sulla velocizzazione dell'azione unita al ritorno al freezout e alle modalità lontane dal re entry, re buy, stack choice e quant'altro possa snaturare l'essenza di base dell'hold'em più puro.

LE PREMESSE - Una convinzione che emerge dal nostro punto di osservazione è che gli organizzatori devono fare gli organizzatori. O meglio, ottime le idee di confronto, i sondaggi e le ricerche di mercato tra i players ma, l'Ept insegna, non si potranno mai accontentare tutti i giocatori (categoria assai particolare) e, anzi, inseguendo una percentuale di questi ultimi si rischia di scontentare un movimento intero. Il riferimento ai payout tanto criticati e poi corretti del festival di Barcellona è ovviamente diretto.

Un torneo, un format, è un prodotto che si mette su un mercato, in un ecosistema. Deve incontrare il gusto dei giocatori e cercare di raccoglierne il più possibile perché il successo di un format si vede chiaramente dai montepremi e dagli entries. Rimane comunque un business, per cui sarà l'incontro tra domanda ed offerta a dire se un format ha successo. E' logico che la soddisfazione del giocatore deve essere la prima cosa. Coniugare numeri, giocabilità, montepremi e servizi è la sfida più difficile per tutti. Ma è sempre il player a determinare il successo con la presenza.
LA POSIZIONE DI NEIL JOHNSON (POKERSTARS) - Tornando allo shot clock Johnson è arrivato alla convinzione che "lo shot clock può andar bene solo per i tornei con buy-in superiore a 25.000 dollari. C’è una linea di buy-in secondo me che separa due tipi di giocatori. Personalmente non mi piace lo shot clock e non è adatto agli eventi popolari. Immaginatevi di essere alla PCA a tre tavoli left. Vanessa Selbst pusha in 3bet e vi dicono che avete dieci secondi per pensare alla vostra mossa. Che senso ha?", ha commentato a Pokerfuse in un podcast.
E ancora: "Se invece dei giocatori ad un evento Turbo da 10k chiedono lo shot clock allora ‘no problem’. In quel caso sono tutti bravi allo stesso livello e sanno cosa vogliono. Usando lo shot clock in tutti i tipi di tornei si creerebbero esperienze orribili per i giocatori. Lo shot clock può essere utile solo in alcuni momenti specifici. Il discorso si collega alla nostra politica sui payout. La gente deve divertirsi e tornare a casa con la voglia di schierarsi nuovamente in un evento futuro. Puntiamo molto sull’engagement e divertimento. Il field degli High Roller è ristretto e giustamente non ha le stesse esigenze di quello di un Main Event".
IL DIBATTITO AL WPT SANREMO - Al Wpt di Sanremo di ottobre il td Matt Savage ha voluto incontrare i giocatori dedicando una parte importante della discussione all'action clock che fu proprio il suo circuito a lanciare. Un prodotto lanciato ma mai spinto fino alla disperazione e il Wpt è arrivato alle conclusioni di Johnson forse molto prima. Nella discussione emerse che un effetto positivo si era visto sul Wpt Tournament of Champions. Tuttavi alcuni players presenti raccontarono di pratiche ostruzionistiche: chi è contrario in alcuni casi avrebbe tankato spesso fino alla fine dei 30 secondi giusto per dispetto e per azzerare l'effetto positivo.
I giocatori sembravano d'accordo sui 30 secondi più 4 time bank da 1 minuto con qualche aumento nel minutaggio per il tavolo finale dove le decisioni sono più problematiche. E qui sembra coincidere con la posizione di Johnson. Alcuni giocatori hanno proposto di implementarlo in tutti i tornei visto che si avrebbero benefici su tutte le strutture. Ci sarebbero comunque molte differenze tra i vari paesi anche se i numeri dei tornei non sembrano cambiare. "Spesso alcune decisioni molto ovvie possono essere velocizzate ma c'è anche chi tanka solo perchè è contrario", ha assicurato un player estero.

ETOP E CONCLUSIONI - Il circuito Etop è un 'prodotto' che vuole puntare sullo shot clock e su altre caratteristiche e capirà se questa sceltà piacerà ai players. Ma l'applicazione tout court a festival di decine di eventi sarebbe esagerata e forse anche un po' inutile.

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